Giorgia Meloni già si vede premier

Giorgia Meloni stappa spumante. Dalle parti di Fratelli d’Italia il voto sembra considerato un passaggio superfluo.

Giorgia Meloni già stappa spumante, prepara ipotetiche liste dei ministri, facendole circolare sui giornali, dimostrando così di sentire la vittoria elettorale in tasca. Dalle parti di Fratelli d’Italia, insomma, il voto sembra considerato un passaggio superfluo. La leader già si vede a Palazzo Chigi, ignorando le ambizioni dei suoi alleati-avversari.

Giorgia Meloni stappa spumante. Dalle parti di Fratelli d’Italia il voto sembra considerato un passaggio superfluo

Certo, a oggi nessuno scommette su una divisione alle Politiche tra i principali tre partiti: saranno tutti insieme, soprattutto per conquistare il maggior numero possibile di collegi uninominali. Ma la competizione interna si annuncia alquanto serrata: Lega e Forza Italia non sono intenzionati a srotolare il tappeto rosso alla Meloni per portarla alla presidenza del Consiglio.

Il coordinatore di Fi, Antonio Tajani, ha già fissato i paletti: “Non c’è nessun volto del centrodestra, si vedrà quando si andrà a votare”. Un concetto che è stato ribadito, a microfoni spenti, da una fonte interna al partito di Silvio Berlusconi. “La partita è aperta, nessuno ha il titolo per presentarsi come capo della coalizione”.

Del resto il regolamento interno, seppure non scritto, prevede da sempre che chi prende più voti, viene sostenuto come possibile premier. Per questo nelle ultime ore sta prendendo sempre più forma l’opzione della “lista unica” forzaleghista per sopravanzare Fdi anche solo di uno zero virgola.

A quel punto la guida del governo sarebbe un affare riguardante il Carroccio e gli azzurri, con somma beffa per Meloni. L’obiettivo è diventato proprio quello di accelerare drasticamente sul cammino che porta alla federazione, spesso tratteggiato nei mesi scorsi. Ma che puntualmente si è infranto.

Il comportamento di Meloni, però, ha creato un bel po’ di irritazione. La circolazione della fantomatica lista dei ministri che vorrebbe proporre è stata vista quasi come una provocazione. Intanto le fuoriuscite dei ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta hanno paradossalmente favorito l’operazione a cui Berlusconi stava pensando da tempo. Per questo non si è certo disperato quando i governisti, compreso il senatore Andrea Cangini, hanno deciso di lasciare Forza Italia.

I sondaggi: Fratelli d’Italia veleggia intorno al 21-22%, la Lega al 14-15% e Forza Italia al 6-7%

I sondaggi vengono monitorati con attenzione proprio per capire l’impatto sullo scenario politico della lista unica. Facendo la somma, oggi ci sarebbe una situazione di sostanziale pareggio nel derby di centrodestra. Fratelli d’Italia veleggia intorno al 21-22%, la Lega al 14-15% e Forza Italia al 6-7%. D’altra parte bisogna valutare se l’unità verrà percepito come un valore aggiunto oppure verrà bocciata. Non sempre, in politica, l’unione fa la forza.

Certo, il progetto “lista unica” si deve scontrare con un’ulteriore questione, quella della tempistica molto stretta. Le elezioni a settembre impongono un ritmo molto serrato: entro inizio agosto bisognerà depositare i contrassegni al Ministero dell’Interno.

Insomma, il simbolo deve essere già pronto. E soprattutto, dopo pochi giorni, è necessario accordarsi sulla formazione delle liste, che non si annuncia proprio come una passeggiata, come è ben noto. Perché di mezzo c’è la possibilità di elezione dei candidati.

La condizione posta da Berlusconi per attuare il progetto è quella di avere pari dignità nel confronto, anche in ottica di ripartizione degli incarichi dopo il voto. Ed è stato il grimaldello che ha scardinato anche lo scetticismo dei tanti parlamentari, non proprio favorevoli allo showdown.