Giù i listini europei dopo i dati della Cina

Listini europei in flessione a fine seduta. La colpa? Della Cina.
Infatti segnali negativi sono arrivati dall’Asia: dai dati macroeconomici a marzo sono diminuite sia le esportazioni, sia le importazioni della Repubblica Popolare, dimostrando che la congiuntura sta rallentando il passo.
Milano ha lasciato sul parterre l’1,33%, nonostante sia andata bene l’asta dei Bot, con il Tesoro che ha collocato titoli per 7,5 miliardi di euro a rendimenti scesi ai minimi storici. Insieme a Madrid, Piazza Affari ha accusato la performance peggiore d’Europa, ma da inizio anno continua a vantare il maggior guadagno.
Il listino milanese ha risentito dell’andamento debole delle banche. Banca Mps ha lasciato sul parterre il 4,29%, nel giorno in cui l’istituto ha collocato un covered bond da un miliardo di euro della durata di sette anni.
Sono andate male anche le azioni del Banco Popolare (-2,14%), nell’ultimo giorno utile per trattare in Borsa i diritti legati all’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Sono invece state gettonate le Ferragamo (+1,12%), sull’onda dei buoni numeri sul fatturato pubblicati dal colosso del lusso, Lvmh. Telecom Italia ha registrato un progresso dello 0,4%, sull’ipotesi che il gruppo brasiliano Oi stia per fare un’offerta per Tim Brasil. La societa’ di tlc ha inoltre siglato un accordo con Sky per far transitare dalla propria rete in fibra ottica i contenuti dell’emittente tv a partire dal prossimo anno. Sul fronte dei cambi, l’euro si e’ rafforzato sul dollaro fino a quota 1,3894 (1,3822 ieri).