Giustizia, processi temerari e misure cautelari ingiuste: proposta di Costa (FI) per sanzionare i magistrati

Punire i magistrati che sbagliano, facendo loro pagare ogni errore. E' il sunto dell'ultima proposta di legge del garantista Costa

Giustizia, processi temerari e misure cautelari ingiuste: proposta di Costa (FI) per sanzionare i magistrati

Non si ferma l’assalto del centrodestra alla giustizia. L’ultimo è arrivato ieri da Enrico Costa (Fi), il quale ha depositato una proposta di legge che mira a sanzionare quei magistrati “rei” di aver applicato ingiustamente “tutte le misure cautelari reali e personali”, allargando la riparazione (oggi prevista solo per l’ingiusta detenzione).

Nell’ordinamento esiste già (grazie alla Riforma Cartabia) la previsione che il giudice pronunci il non luogo a procedere col processo qualora ritenga che non vi siano elementi sufficienti per arrivare ragionevolmente a una condanna. Tuttavia per Costa mancava la sanzione per i magistrati che quella norma non la applicano.

E così la sua proposta prevede sia l’equa riparazione per tutte le fattispecie (dal processo temerario, al ritiro del passaporto, fino al sequestro di beni); che in caso di condanna del magistrato gli atti vengano inviati anche alla Corte dei Conti, per un’eventuale responsabilità erariale del giudice; che si attivi anche un’azione disciplinare, la quale però non sarà più appannaggio del solo Procuratore Generale della Cassazione. Qualora questi infatti dovesse decidere per l’archiviazione del magistrato, dovrà comunicarla “al Ministro della giustizia, che nei sessanta giorni successivi” dovrà pronunciarsi “in merito all’intesa”.