Gli affari del club Ambrosetti

di Stefano Sansonetti

Non solo club esclusivo dei poteri forti dove bisogna essere “assolutamente” presenti per contare. Ma anche una holding con una rete di partecipazioni in Inghilterra e Spagna che, a parte qualche piccola scivolata, porta in cassa decine di milioni di euro. Merito dei famosi workshop Ambrosetti organizzati a Cernobbio, l’ultimo dei quali il week end scorso, e delle numerose consulenze che vengono sfornate a beneficio di grossi gruppi privati ed enti pubblici. Il tutto in una specie di “do ut des” grazie al quale si sviluppano reti di relazioni sempre più fitte. Basta vedere la lista dei relatori del workshop sui mercati finanziari appena tenutosi a Villa d’Este: Stephen Schwarzman (numero uno del fondo americano Blackstone), Abby Cohen (pezzo grosso della banca d’affari Goldman Sachs), Jacob Frenkel (presidente di Jp Morgan), Richard Koo (capo-economista della banca giapponese Nomura), gli italiani Alessandro Profumo, Corrado Passera e Federico Ghizzoni, i “governativi” Carlo Cottarelli (ex Fondo monetario, ora commissario alla spendig review) ed Enrico Morando (viceministro dell’economia), ex ministri in cerca di un posto che conta come Vittorio Grilli, e chi più ne ha più ne metta.

Macchina da soldi
Quella che spesso passa in secondo piano, però, è l’attività economica del “club”, affidata a una società per azioni che si chiama The European House-Ambrosetti. La sua “mission”, in buona sostanza, consiste nell’offrire consulenze su un po’ tutto lo scibile economico-finanziario. Nel 2012, ultimo anno disponibile, questa attività ha permesso alla società di mettere a segno un fatturato di 26,6 milioni di euro (in crescita rispetto ai 24,5 milioni dell’anno precedente) e un utile di 2,8 milioni (anche qui in aumento rispetto ai 2 dell’esercizio 2011). Davvero niente male anche la liquidità presente in cassa: 2 milioni tondi tondi di euro, esponenzialmente cresciuti rispetto ai 287 mila euro dell’anno precedente). Ma chi c’è dietro The European House-Ambrosetti? Alcune quote di minoranza sono in mano a diversi partner come Antonio Ambrosetti (che vanta trascorsi a Londra presso la super-agenzia di sicurezza Kroll), Alessandro De Biasio (estrazione bocconiana), Flavio Sciuccati (Mba alla Bocconi), Umberto Marchi (ex Olivetti) e Luca Petoletti (altro ex bocconiano ed ex Ispi). Tra gli altri partner di Ambrosetti, non inserito però nell’elenco dei soci, c’è Gianluca Consonni, ex Ibm ed ex senior consultant di McKinsey. La quota più consistente del capitale della società, pari al 73,75%, è però custodita dalla Ganesh srl, società che a sua volta fa capo a Giorgio Tonelli (3,28%), Paolo Borzatta (3,28%), ma soprattutto a Marco Grazioli (46,72%) e a Valerio De Molli (46,72%). Quest’ultimo, che riveste la carica di amministratore delegato della società, si è distinto nel 2004 come responsabile della riunione in Italia del Bilderberg (altro club esclusivo di incontro dei poteri forti mondiali).

La rete
Nella pancia della The European House-Ambrosetti spa, però, ci sono anche quasi 800 mila euro di partecipazioni in società controllate o collegate. Quella che dà le maggiori soddisfazioni è la Knowledge & Finance srl, sede a Reggio Emilia, posseduta al 25% (valore 630.500 euro). Nel 2012 la società in questione ha portato a casa un utile di 337.600 euro. Segue il 100% detenuto nella Ambrosetti Group Limited di Londra (valore 167.600 euro), che ha chiuso il 2012 con utili per circa 60 mila euro. Poi c’è il 99,6% (valore 29.900 euro) nella Ambrosetti Consultores SL, sede a Madrid, che però nel 2012 ha fatto registrare una perdita di poco più di 100 mila euro. In base a quanto emerge dal verbale di assemblea di approvazione del bilancio 2012, inoltre, i soci hanno deciso di distribuirsi un dividendo di 2,6 milioni di euro. Risultato di tutto rispetto per gli animatori del club, che nel corso del tempo hanno messo su una redditizia attività di consulenza. Anche grazie a quei poteri forti che ogni anno piombano immancabili a Ville d’Este.

Twitter: @SSansonetti