Gli americani liberalizzano gli italiani. Il Black friday dimostra che palla al piede sono i saldi e i vincoli borbonici nel commercio di casa nostra

Il Black Friday, una tradizione tutta statunitense, sta dilagando ovunque con la conseguenza di favorire il rilancio dei consumi a un mese dal Natale.

Per fortuna che ci sono gli americani a liberare gli italiani. Certo, in questo caso non è stato uno sbarco per la liberazione da un regime, ma un qualcosa di molto più piccolo, quanto importante. Si tratta di una mini-rivoluzione che ha portato alla liberalizzazione degli sconti per i negozi, soprattutto con le vendite online. Il Black Friday, una tradizione tutta statunitense che arriva dopo il Giorno del Ringraziamento, sta infatti dilagando ovunque con la conseguenza di favorire il rilancio dei consumi a un mese dal Natale. Non si vedono scene come quelle provenienti dagli States con negozi assaltati dai clienti a caccia della super occasione. Ma su siti e giornali tricolori si parla molto del “venerdì nero”, che tanto nero non è per chi deve gestire un’attività commerciale. Insomma, dall’America arriva un esempio che mostra come per aiutare l’economia bisogna poter agire in un contesto di libero mercato. Anche perché si rischia un paradosso: le vendite online agiscono al di sopra della legge.

Fare cassa – Gli acquirenti hanno la possibilità di acquistare prodotti a prezzi super convenienti, pensando anche a possibili idee-regali per le festività nataliazie. Così, seppure con qualche escamotage, i commercianti hanno cercato di fare cassa: in tempi di vacche magre hanno bisogno di attirare clientela, liberandosi dei lacciuoli della legislazione che di fatto impedisce l’attuazione ufficiale di sconti prima del periodo dei saldi. A decidere tutto sono i calendari regionali. “La Conferenza delle Regioni ha deciso da quest’anno di cambiare strada: i saldi sono fissi e si svolgono il primo sabato di luglio e il 5 gennaio in quasi tutte le Regioni italiane. Quindi il divieto di promozioni inizia il 4 dicembre e si chiude coi saldi di gennaio”, ha spiegato il responsabile di Confcommercio per le Politiche commerciali, Enrico Postacchini. In teoria il Black Friday è al di fuori da questa normativa. Ma tutto suona come una presa in giro: i negozi sono infatti costretti a ideare promozioni speciali, ma cercando il cavillo per non incappare in possibili sanzioni per la violazione della legge. Proprio in occasione del Black Friday tante attività commerciali hanno messo in atto un piano per offrire una promozione adeguata.

Norme superate – Il meccanismo dei saldi è nato con l’intento dare una regolamentazione omogenea per fornire ampie tutele. Ma ha finito nei fatti per creare una giungla: i commercianti usano mailing list, gruppi di Whatsapp, pagine Facebook, o semplici sms per annunciare le varie campagne di sconti. Il tutto, ovviamente, molto prima dei saldi. La misura della liberalizzazione dei saldi è sponsorizzata dalle associazioni dei consumatori. “È una misura più volte invocata dagli stessi commercianti, perché così molteplici occasioni di acquisto al pari di quanto avviene negli altri paesi”, ha sostenuto il Codacons. E sarebbe una riforma di buonsenso per cambiare norme superate dalla storia.