Gli amici di Verdini attenti al Ponte sullo Stretto

È una settimana cruciale questa per l'inchiesta sulle commesse in Anas che vede coinvolto anche Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis.

Gli amici di Verdini attenti al Ponte sullo Stretto

È una settimana cruciale questa per l’indagine della Procura di Roma sulle commesse in Anas. Oggi sono previsti gli interrogatori degli indagati raggiunti, lo scorso 28 dicembre, da cinque misure cautelari degli arresti domiciliari e due misure interdittive, della durata di 12 mesi, nell’ambito dell’inchiesta. Tra le persone che verranno ascoltate dal gip della Capitale c’è Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, anch’egli finito nel registro degli indagati in un procedimento in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta per illeciti su una serie di gare milionarie per l’affidamento di lavori.

È una settimana cruciale questa per l’inchiesta sulle commesse in Anas che vede coinvolto anche Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis

Non è escluso che gli indagati, al primo confronto con i magistrati, possano decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere o limitarsi a dichiarazioni spontanee. Alcuni difensori hanno, però, già annunciato il ricorso al tribunale del Riesame per impugnare la misura cautelare. E il legale dell’imprenditore Angelo Ciccotto, l’avvocato Mario Antinucci, anche alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip aveva sottolineato – riferendosi agli imprenditori coinvolti – che “la documentazione acquisita in Anas e le intercettazioni telefoniche hanno dimostrato come abbiano avuto affidamenti per milioni di euro” proprio da quando era iniziato il loro rapporto con la società di lobbying Inver dei Verdini nonché del loro socio, Fabio Pileri.

Dirigenti vicini alla Inver miravano alle poltrone della società che deve realizzare l’opera sostenuta da Salvini

Secondo quanto scrive la Repubblica, gli amici della Inver miravano in alto. Obiettivo non erano solo le promozioni in Anas. Nel loro mirino c’erano le direzioni delle grandi opere: le società cioè che controllano lavori e tratti autostradali. Ma soprattutto puntavano all’opera cara al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini: il Ponte sullo Stretto. È lì che lavora oggi O.M. (non indagato ed estraneo all’inchiesta), l’ex dirigente di Anas amico di Pileri. Quest’ultimo da sette mesi ricopre infatti il ruolo di responsabile delle risorse umane della società Stretto di Messina.

“E chissà se lì – scrive sempre la Repubblica – sarebbe mai riuscito ad arrivare, come sperava, Domenico Petruzzelli, esperto dirigente di Anas che negli anni era riuscito a surfare, uscendone sempre indenne, in diverse inchieste giudiziarie, e oggi indagato: l’ad della società, Pietro Ciucci, è infatti una vecchia conoscenza di Petruzzelli, avendo i due lavorato a lungo insieme in Anas”.

“Nell’ennesima storiaccia di corruzione che riguarda Verdini il ministro Salvini c’è politicamente dentro fino al collo”

Sul fronte politico le opposizioni continuano a chiedere un intervento in Aula di Salvini. “I fatti rivelati dall’inchiesta sono gravissimi e siamo certi che il ministro verrà in aula il più presto possibile per rispondere al nostro allarme sulla corruzione”, ha affermato l’ex procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, oggi deputato M5S. “Nell’ennesima storiaccia di corruzione che riguarda Verdini il ministro Salvini c’è politicamente dentro fino al collo: perché si parla del cognato e del suocero, perché rimbalza a più riprese il nome di un sottosegretario a lui vicino”, ha dichiarato Giovanni Paglia di Sinistra Italiana.

“Gli episodi contestati sono relativi, per quel che leggo, a governi precedenti. In ogni caso non c’è nessuna tolleranza rispetto a corrotti e corruttori. Siamo inflessibili”, ha assicurato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in attesa che a parlare sia la premier. Giorgia Meloni sarà chiamata a rispondere dei presunti episodi di corruzione sugli appalti Anas domani nel corso della conferenza stampa di fine anno.