Gli Stati Uniti non intendono lasciare sola l’Ucraina nella fase post bellica e si dicono pronti a partecipare alle garanzie di sicurezza richieste da Kiev. Lo scrive il Financial Times, secondo cui Washington avrebbe messo sul tavolo una proposta che rappresenta un cambio di passo significativo rispetto al passato: sostegno militare e tecnologico, a condizione però che i Paesi europei si impegnino a schierare in Ucraina decine di migliaia di truppe.
La proposta americana
Secondo fonti citate dal Financial Times, gli Stati Uniti hanno offerto di fornire risorse di intelligence, la supervisione sul campo di battaglia e di contribuire alla creazione di uno scudo di difesa aerea a guida europea per scoraggiare eventuali nuove offensive russe dopo un futuro accordo di pace.
La proposta è stata avanzata in una serie di incontri tra funzionari della sicurezza nazionale statunitense e i principali alleati europei, ma resta ancora reversibile, in attesa di un impegno concreto da parte delle capitali europee.
Il cambio di linea rispetto al passato
Il piano segna una svolta rispetto alla posizione espressa in passato dalla stessa amministrazione Trump, quando la prospettiva di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nella sicurezza ucraina era stata esclusa.
Il presidente americano ha ribadito ieri la sua posizione: “Non siamo più coinvolti nel finanziamento dell’Ucraina, ma siamo impegnati a cercare di fermare la guerra e le uccisioni”. Trump ha però precisato che Washington continua a vendere “missili ed equipaggiamento militare per miliardi di dollari” ai Paesi Nato, prendendo così le distanze da un sostegno diretto a Kiev.
Le parole di Trump su Zelensky e Putin
Il presidente ha attaccato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che aveva messo in dubbio la legittimità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a firmare un accordo di pace. “Sono tutte stronzate”, ha replicato Trump, bollando come “atti di facciata” le dichiarazioni provenienti da Mosca.
Sul fronte diplomatico, il presidente americano ha rivelato di avere avuto una recente conversazione con Vladimir Putin, spiegando che la riluttanza del Cremlino a un incontro bilaterale con Zelensky nasce da un “astio profondo” del leader russo verso l’omologo ucraino. Trump ha anche minacciato “sanzioni economiche molto serie” contro Mosca in caso di mancato accordo di pace, precisando però che gli Stati Uniti non entreranno in una guerra mondiale.