Gli Usa si ritirano dalla partnership con l’Ue contro la disinformazione. Lo rivela il Financial Times

Gli Usa si ritirano dalla partnership con l’Ue contro la disinformazione. Lo rivela uno scoop del Financial Times

Gli Usa si ritirano dalla partnership con l’Ue contro la disinformazione. Lo rivela il Financial Times

Gli Stati Uniti avrebbero informato alcuni Paesi dell’Unione europea della loro intenzione di ritirarsi dalla partnership contro la disinformazione, un progetto avviato solo lo scorso anno sotto l’amministrazione Biden. L’indiscrezione arriva dal Financial Times, che cita tre funzionari europei a conoscenza della vicenda.

La comunicazione ufficiale di Washington

Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, i governi europei avrebbero ricevuto una comunicazione formale dal Dipartimento di Stato americano, con cui veniva annunciata la cessazione dei memorandum d’intesa siglati nel 2023.

Gli accordi avevano l’obiettivo di sviluppare un approccio comune per individuare e contrastare la propaganda e le campagne di disinformazione provenienti da paesi come Russia, Cina e Iran, accusati di diffondere notizie false per alimentare instabilità politica e sociale.

Il ruolo del Global Engagement Center

I memorandum facevano parte di un’iniziativa guidata dal Global Engagement Center (GEC), un’agenzia del Dipartimento di Stato statunitense nata per contrastare la disinformazione non solo di governi ostili agli Usa, ma anche di gruppi terroristici.

Il GEC è stato diretto fino a dicembre da James Rubin, ex portavoce del Dipartimento di Stato, che ha commentato la decisione con parole dure: “Un atto unilaterale di disarmo nella guerra dell’informazione contro Russia e Cina”.

Le conseguenze per la cooperazione transatlantica

La scelta di Washington rischia di indebolire la collaborazione transatlantica in un settore cruciale come quello della sicurezza informativa. Negli ultimi anni, le campagne di disinformazione online sono state identificate come una delle principali minacce alla stabilità democratica, specialmente durante elezioni e periodi di crisi internazionale.

Secondo il Financial Times, restano ora da chiarire le ragioni politiche dietro il passo indietro americano e le possibili mosse dell’Ue per non interrompere gli sforzi comuni di contrasto alla disinformazione.