Gli Usa si riscoprono vulnerabili. E l’allarme terrorismo stavolta manda in tilt Los Angeles

Toccherà imparare a convinvere con allarmi e falsi allarmi terroristici. L’ultimo episodio di questo stato di paura è andato in scena oggi a Los Angeles. Le autorità statunitensi hanno chiuso tutte le scuole della zona per alcune minacce che la polizia ha ritenuto “credibili”. L’allarme è scattato a seguito di una minaccia inviata da un indirizzo mail tedesco ad un membro del consiglio del distretto scolastico di Los Angeles. Nel mirino zainetti o altri pacchi o oggetti lasciati in alcuni campus. Sono quindi stati richiamati nei depositi tutti gli school bus che erano già in strada per svolgere il loro servizio e rimandati a casa oltre 640mila studenti, che saranno “supervisionati” fino a quando rimarranno nei dintorni dei 920 istituti. Si tratta di un blocco delle lezioni senza precedenti. Una misura messa in atto per “eccesso di precauzione”, ha fatto sapere la polizia di Los Angeles. I funzionari di New York hanno invece commentato di aver ricevuto la stessa minaccia ma di averla ritenuta uno scherzo. GLI SCENARI Un’antitesi di pensiero che fa riflettere. E che fa nascere non pochi interrogativi. Infatti la reazione delle autorità Los Angeles, giustificata per il timore di attacchi, se da un lato serve a rassicurare i cittadini sulla risposta immediata, dall’altra pone problemi di gestione dell’emergenza e nella comunicazione mediatica. Si pensi, per esempio, alle forze di polizia che dovranno fronteggiare una missione gigantesca per verificare edifici e siti. Inoltre non sarà una sorpresa se nei prossimi giorni vedremo un proliferare di minacce: alcune saranno legate a semplici telefonate anonime, altre magari accompagnate dalla presenza di pacchi o oggetti sospetti che costringeranno gli agenti ad un supplemento di indagine. È già accaduto per gli aerei passeggeri. Poi ci sono i messaggi minatori, i quali potranno arrivare da sciacalli che si vogliono divertire per creare caos ma anche da militanti di qualsiasi colore che potrebbero sfruttare il momento per alimentare paure o per studiare la reattività. E riguarderanno non una ma molte città per aumentare l’effetto. Quante volte si potrà ripetere la chiusura totale di scuole-asili con decine di migliaia di ragazzi coinvolti? E cosa avverrà in quelle località dove non ci sono poliziotti o risorse a sufficienza?