Gli Usa verso la svolta sulla fusione nucleare

Per la prima volta nella storia prodotta una reazione da fusione nucleare genera più energia di quella necessaria a innescarla.

Gli Usa verso la svolta sulla fusione nucleare

Gli Usa verso la svolta sulla fusione nucleare. Il Dipartimento americano dell’Energia annuncerà domani, nel corso di una conferenza stampa, che gli scienziati statunitensi sono stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione che genera più energia di quella necessaria per innescarla.

Per la prima volta nella storia generata più energia di quanta ne occorra per produrla

A scriverlo è oggi il Washington Post in un articolo in cui la scoperta viene definita “una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica”.

Per il quotidiano Usa, si tratta del “Santo Graal” dell’energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni ’50. La scoperta sarebbe avvenuta presso la National Ignition Facility ospitata nei Lawrence Livermore National Laboratory, in California.

Alcuni ricercatori, interpellati dal Washington Post hanno confermato le anticipazioni ma dietro anonimato. Lo scopo della ricerca sulla fusione nucleare è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole.

Finora gli esperimenti avevano deluso le aspettative degli studiosi, che erano sì riusciti a innescare la fusione, ma impiegando, per ottenerla, molta più energia di quanto poi ne rilasciasse la reazione stessa.

I ricercatori italiani in prima fila. Nel febbraio scorso l’esperimento apripista

La svolta nella ricerca sulla fusione nucleare vede da tempo in prima fila anche i ricercatori italiani. Nel febbraio scorso era riuscito, infatti, l’ultimo esperimento con il reattore Jet (Joint European Torus) al Culham Centre for Fusion Energy (Ccfe), in Inghilterra, che aveva consentito di produrre 59 megajoule di energia pulita nell’arco di 5 secondi (11 megawatt di potenza). Il traguardo, più del doppio rispetto a quanto già prodotto nel 1997, era stato annunciato dal consorzio Eurofusion che ha tra i principali membri l’Enea.