Altro che tasse sulla casa. “Dal Governo intervento giusto”. Parla la deputata M5S, Vita Martinciglio: “Nessuna patrimoniale, dalla Lega solo veti strumentali”

"Dal Governo intervento giusto". Parla la capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera, Vita Martinciglio.

Altro che tasse sulla casa. “Dal Governo intervento giusto”. Parla la deputata M5S, Vita Martinciglio: “Nessuna patrimoniale, dalla Lega solo veti strumentali”

C’è uno scontro in atto tra il premier e la Lega sulla riforma del catasto (leggi l’articolo). Vita Martinciglio, capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera, cosa ne pensa?
“Credo sia chiaro a tutti l’intento puramente strumentale della Lega. Il senso di responsabilità dovrebbe far dire a ogni forza politica anche di fronte a un testo che non soddisfi pienamente: ‘Va bene diamo il nostro contributo’. Le due commissioni Finanze congiunte di Camera e Senato, peraltro, hanno lavorato in piena armonia sul fisco e mi sembra anche che il governo abbia mantenuto la promessa di tenere conto del documento conclusivo elaborato al termine dell’indagine conoscitiva del Parlamento”.

E nel merito della riforma del Catasto cosa pensa il M5S?
“Politicamente già il tema era stato affrontato in sede conoscitiva nei lavori che hanno impegnato le due commissioni congiunte ma in quel momento non c’erano le condizioni per includere questo punto nel documento conclusivo. Per quello che ci riguarda, il contributo del Movimento non mancherà nell’ottica di fornire una mappatura, una fotografia del sistema catastale purché questo non generi un aumento dell’imposizione patrimoniale che è tra le più alte d’Europa. La mappatura deve proporsi come obiettivo finale quello di rendere l’attuale sistema più equo, eliminando criticità evidenti, come i famosi immobili fantasma. O prevedere sgravi per immobili di cui sono titolari le imprese, soprattutto in un momento pandemico particolare dal punto di vista sanitario ed economico”.

In generale la legge delega sul fisco va nella direzione da voi auspicata?
“Sicuramente. Ci sono tutte quelle linee direttrici indicate nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva delle due Commissioni congiunte. È una legge delega volutamente ampia proprio per dare spazio al Parlamento di intervenire. Aspetterei che si concluda l’iter parlamentare per dare giudizi. Ripeto: il M5S non farà mancare il suo contributo su una riforma del fisco attesa da troppi anni purché si concretizzi in una riduzione delle imposte, in una semplificazione della vita dei contribuenti, in una revisione strutturale del sistema di riscossione, in un superamento dell’Irap (sperando che si possa supportare in questo modo la ripresa delle piccole e medie imprese), in interventi sul catasto che scongiurino qualsiasi aumento dell’imposta patrimoniale”.

Il ministro dell’Economia, in merito alla possibilità di varare la rottamazione quater, ha detto che si sta valutando ma che bisogna gradualmente tornare verso una situazione di normalità.
“Al vaglio del lavoro delle due commissioni congiunte c’è una risoluzione – che spero possa avere l’appoggio il più ampio possibile da parte della maggioranza – che tocca proprio questo tema. Noi chiediamo da parte del governo un intervento più coraggioso. Perché se da una parte è ovvio che debba riprendere la normale attività di riscossione, dall’altra non possiamo chiudere gli occhi su un momento di difficoltà oggettiva sia da parte delle imprese che da parte dei contribuenti nel far fronte alle scadenze fiscali. Quindi siamo favorevoli all’apertura dei termini di una nuova rottamazione”.

Sul cashback sempre il ministro dell’Economia ha detto che è stato uno strumento utile ma che non la vede come una misura strutturale.
“Noi riteniamo che i numeri ci abbiano dato ragione nel senso che l’intento di questa misura era duplice. Da un lato volevamo incentivare i sistemi di pagamento digitali e la tracciabilità telematica e dall’altro – questa seconda finalità è legata alla prima – puntavamo all’emersione del nero. E il monitoraggio su questo sistema fornisce numeri incoraggianti sugli obiettivi che la misura si proponeva. Noi riteniamo che debba essere reintrodotta ed avere una base strutturale consolidata nel tempo”.

Il Superbonus secondo Daniele Franco è importante ma è uno strumento molto costoso, “non sostenibile alla lunga”.
“Anche qui dati alla mano i numeri ci hanno dato ragione. Il Superbonus ha risvegliato quei settori che sono stati penalizzati in misura quasi drastica dalla crisi pandemica. C’è una ripresa del settore edilizio e dell’intero sistema economico. Noi riteniamo che questo strumento vada incoraggiato e reso una misura strutturata nel tempo”.