Consultazioni, tutto come da copione

dalla Redazione

Dopo che venerdì sera il capo dello Stato ha incontrato i presidenti del Senato e della Camera Piero Grasso e Laura Boldrini, i colloqui sono ripresi per tutta la giornata; la mattina con i partiti «minori» e, nel pomeriggio, con quelli principali. Il premier in pectore Matteo Renzi è a Firenze, dove sta lavorano alla squadra di governo. Per il Nuovo Centrodestra la pregiudiziale è: no spostamenti a sinistra. ”Abbiamo detto al Presidente della Repubblica – ha spiegato Angelino Alfano – che siamo animati da buona volontà ma che l’esito è incerto. Non siamo in grado di assicurare il lieto fine perche’ vogliamo vederci chiaro su una coalizione che non deve virare a sinistra e che deve avere programmi chiari. Se la coalizione si spostera’ a sinistra – ribadisce – noi diremo no alla nascita di un nuovo governo”. Il programma, su ”idee concrete e chiare – sottolinea Alfano – dovrà essere di centrodestra. Noi saremo gli avvocati del ceto medio italiano, qual ceto che ha patito la crisi”.

Per Scelta civica serve un piano shock su lavoro, crescita e misure economiche. Stefania Giannini al termine delle consultazioni al Quirinale, ha parlato di “un piano che sia discusso e condiviso dalla maggioranza. Per noi una condizione precisa è un patto di coalizione con cui si condividano temi, misure e tempi”.

Udc e Popolari per l’Italia chiedono invece di definire i contenuti. “Noi prendiamo in parola” Matteo Renzi, se si deve fare “un governo di legislatura bisogna che i contenuti siano definiti in maniera molto precisa -ha detto Lorenzo Dellai a nome dei popolari per l’Italia e Udc – e per fare questo serve il tempo necessario e questa esigenza abbiamo rappresentato al capo dello Stato”. Dellai, che era accompagnato da Lucio Romano e Lorenzo Cesa, ha assicurato che dal suo gruppo ci sarà un “atteggiamento di grande responsabilita’” anche se si “riservano di decidere dopo aver conosciuto il profilo, la composizione e il programma” del nuovo governo. Dellai infine ha espresso la sua “fortissima preoccupazione” per “il clima di scontro che ha come principale obiettivo, non a caso, la figura del presidente della Repubblica e il suo ruolo
di equilibrio”.

Difficile – anche se la Camera è stata messa in preallarme – che l’incarico sia conferito stasera o domenica. Più probabile che il Colle inviti Renzi nella giornata di lunedì.