Gran Bretagna nel caos. Cameron si dimette: “Nuovo premier guiderà i negoziati con l’Ue”

David Cameron lascia e va a casa. Il risultato del referendum sull'Europa è una sua grande sconfitta. Anche e soprattutto personale tanto da farlo dimettere

David Cameron lascia e va a casa. Il risultato del referendum sull’Europa è una sua grande sconfitta. Anche e soprattutto personale tanto da fargli rassegnare le dimissioni. Le rassicurazioni che erano arrivate dal suo entourage sono quasi immediatamente smentite dall’annuncio ufficiale che è arrivato questa mattina, qualche minuto dopo le 9. “Serve un nuovo premier, una nuova guida al Paese”, ha detto Cameron, ” che condurrà i negoziati di uscita dall’Ue”. Perché di uscita si tratterà. Cameron lo ha assicurato parlando a Downing Street: “Il popolo ha votato per l’uscita dall’Unione europea. E la volontà sarà rispettata. Il Paese preso parte al più grande esercizio democratico, forse il più grande nella sua storia”. Il premier britannico, allo stesso tempo, ha rassicurato i mercati che in queste ore non potevano che essere ballerini e sotto l’effetto chock del voto: “La nostra economia è forte”.

Cameron dovrebbe lasciare la guida entro tre mesi. Lo stesso premier ha chiarito: “Io non credo che sia necessario definire una tabella di marcia ma ritengo che dobbiamo avere un nuovo primo ministro in tempo per la conferenza del Partito Conservatore a ottobre. Non sarò io il capitano che conduce la nave verso la nuova destinazione”.

IL FONDO DEL DIRETTORE GAETANO PEDULLA’ DEL 14 GIUGNO

UN AZZARDO CHIAMATO REFERENDUM. ANCHE IN ITALIA

I bookmakers britannici, che la sanno lunga, alzano le stime sulla Brexit. L’ondata senza freni di europei in cerca di occupazione in Inghilterra preoccupa più dei potenziali contraccolpi all’economia. Dunque l’aria che tira non è delle migliori per Bruxelles, e i mercati finanziari si stanno preparando al peggio bruciando miliardi. Non esattamente lo scenario che immaginava il premier Cameron quando volle il referendum, pensando di fregare con una botta sola l’Ue e i populisti dell’Ukip. Con la pistola della Brexit puntata sulla Commissione europea, il leader inglese ha strappato condizioni eccezionali per il suo Paese pensando di andare al voto con un asso nella manica.

Questa carta però potrebbe non essere vincente, e se prevarrà l’uscita dall’Unione europea per Cameron sarà l’inizio della sua fine politica. Un azzardo che ricorda la situazione italiana. Anche qui Renzi si gioca tutto con un referendum, sapendo che se vince incassa su tutti i fronti: il sistema monocamerale combinato con la nuova legge elettorale lo blinda a Palazzo Chigi. E il congresso del Pd infine ne farà un monarca. A patto però che i bookmakers gli diano ragione.