Grecia al voto anticipato il 25 gennaio. Samaras e Tsipras non trattano sull’elezione del presidente greco: le urne l’unica soluzione. E intanto Piazza Affari affonda con Atene

La prospettiva di una vittoria della sinistra radicale di Alexis Tsipras, con la possibilità a breve o medio termine di una ‘Grexit’, cioè dell’uscita di Atene dall’euro nonostante il leader di Syriza non lo chieda più, torna a scombussolare i mercati e a far tremare le Borse europee. Ed ecco che allora fallisce al terzo ed ultimo turno l’elezione del presidente greco, e il premier Antonis Samaras propone elezioni politiche anticipate per il 25 gennaio.

La campagna elettorale è iniziata immediatamente, con un prima botta e risposta tra Samaras e Tsipras, senza dubbio i due principali protagonisti della politica greca in queste settimane. “Non abbiamo dubbi, vinceremo”, ha detto Samaras che gli ultimi sondaggi danno in ripresa, definendo lo scrutinio di fine gennaio “l’elezione più cruciale di questi ultimi decenni”, convinto che “il popolo greco non ci lascerà tornare alla crisi, non lascerà i sacrifici perdersi nel nulla”. Samaras ha garantito che sotto la sua guida, la Grecia resterà nell’Ue e nell’euro. Prospettiva diametralmente opposta, come si sa, quella invece proposta da Tsipras. Il quale già sorride per i risultati raggiunti, ovvero per essere riuscito a “conquistare” le elezioni anticipate.”Oggi è una data storica per la Democrazia”, ha infatti detto il leader di Syriza, il partito di sinistra radicale e maggior partito d’opposizione in Grecia, in vista delle eleizoni politiche in calendario il 25 gennaio. “Il governo di Samaras che per due anni e mezzo ha depredato la società appartiene al passato. Con la volontà del popolo diventeranno passato anche i memorandum” stipulati con la Troika Ue-Bce-Fmi ha aggiunto Tsipras.

LE BORSE INTANTO CROLLANO

Intanto, però, le borse europee hanno reagito alla fase critica in atto in Grecia con un crollo, soprattutto per quanto riguarda le piazze periferiche, da Atene (-9,3%) a Milano (-2,32%) e Madrid (-1,3%). Più cauta Lisbona (-1,09%) e soprattutto Francoforte (-0,49%) e Parigi (-0,03%), mentre Londra (+0,29%) è spinta dal rialzo dei titoli delle materie prime con la ripresa delle quotazioni di petrolio e metalli.