La Grecia tira il fiato. Accordo con l’Eurogruppo: aiuti prorogati di altri quattro mesi. Ma ora Atene deve presentare la lista con le riforme

Uno sconto è sempre uno sconto. E ai saldi di questa Europa che sta unita sempre più con lo scotch, la Grecia ha incassato quattro mesi di ossigeno al posto dei sei che chiedeva. Meglio di niente, ma non è passando da un’emergenza a un’altra che si va molto lontano. Soprattutto nella costruzione di uno spirito europeo che oggi è al lumicino.

L’Eurogruppo e la Grecia hanno raggiunto un accordo di fondo su un testo di compromesso per l’estensione del programma di aiuti alla Grecia per quattro mesi. Lo riferiscono fonti Ue al termine della riunione dei ministri finanziari europei che si è conclusa venerdì stasera poco prima delle 21. L’intesa dovrà essere supportata da una serie di misure concrete che la Grecia dovrà sottomettere nei prossimi giorni. Non ci sarà bisogno di una nuova riunione dei ministri, né di un summit straordinario di capi di stato e di governo, spiegano i diplomatici, chiarendo che saranno sufficienti riunioni a livello tecnico per finalizzare gli ultimi dettagli dell’intesa.

La resa dei conti sul futuro della Grecia era cominciata oggi con un tiepido ottimismo. «C’è spazio per un accordo, nonostante le trattative siano difficili». Così Jeroen Dijsselbloem, capo dell’Eurogruppo, aveva tentato di dare un’indicazione su cosa bisognava aspettarsi dal vertice di Bruxelles. Il primo ministro ellenico Alexis Tsipras non aveva nascosto la sua positività, così come il titolare del Tesoro Yanis Varoufakis. La Grecia chiede un’estensione del programma di supporto finanziario odierno, ma senza rispettare gli impegni sul fronte del consolidamento fiscale sanciti dall’intesa siglata il 1 marzo 2012 dal governo guidato da George Papandreou. Dall’altro c’è l’intenzione di ministri finanziari dell’area euro a trovare un accordo, senza però compromettere la credibilità dell’eurozona stessa. Vale a dire, lasciare alla Grecia qualche concessione sul piano dell’avanzo primario previsto per l’anno corrente e per il prossimo, a patto che il programma in corso sia ultimato. Infatti, anche Moscovici ha ripetuto, dopo aver parlato con Dijsselbloem, che «le posizioni di ambo le parti si stanno avvicinando sempre più». Questo dopo il pre-vertice che i due policymaker europei hanno avuto con Varoufakis, il direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde e il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble. Un incontro informale che è servito, fanno notare dallo staff del numero uno dell’Eurogruppo, a porre le basi per una discussione costruttiva. O almeno, questa è la speranza, dopo il fallimentare vertice di lunedì scorso.