Grecia, tre giorni per fare le riforme con una pistola alla tempia. La Merkel, tra due fuochi, vuole la testa di Tsipras. La rabbia di Atene: ci hanno umiliato!

Tre giorni per fare le riforme. Scade il 15 l’ultimatum alla Grecia. “L’Eurogruppo è finito, andiamo a informare i leader, ci sono ancora un paio di grandi questioni ancora aperte e sta a loro definirli”, ha detto il presidente Dijsselbloem. Ora la palla passa all’Eurosummit: dovranno decidere i capi di Stato e di governo della zona euro. Il problema non è solo economico, ma anche politico. L’Europa dei poteri bancari , a cominciare dalla Merkel, sta facendo di tutto per rimandare a casa Tsipras e il suo partito (ora spaccato), far cambiare la maggioranza del governo greco e quindi interlocutori.

ATENE

La Grecia considera le condizioni poste dall’Eurogruppo “umilianti e disastrose”. Lo riferiscono fonti del governo di Atene citate dal Guardian. Secondo le stesse fonti, Angela Merkel sarebbe “la più intransigente” nei negoziati in corso a Bruxelles, mentre Atene registra il “forte sostegno” di Mario Draghi. Il piano per privatizzare beni greci per 50 miliardi come garanzia “è su un altro pianeta” per Alexis Tsipras che dice “100% No alla Grexit temporanea”: lo ha detto un funzionario del governo greco citato dal Guardian. “Ora è chiaro: ci vogliono schiacciare. Adesso basta”: lo ha detto il ministro della Difesa e leader del partito Greci Indipendenti, Panos Kammenos, in un tweet.

MERKEL

In quasi dieci anni di governo, Angela Merkel non è mai stata in una posizione difficile come quella in cui si trova oggi. Il problema è che, qualsiasi orientamento prenda, la cancelliera finirà con il perdere qualcosa sul piano interno o su quello europeo. Oppure su entrambi.

EUROGRUPPO

“L’Eurogruppo prende nota di un possibile programma con bisogni finanziari tra 82-86 miliardi come valutato dalle istituzioni”, si legge nel documento dell’Eurogruppo, ma invita le istituzioni a tentare di ridurlo attraverso altri interventi. “Le esigenze finanziarie di Atene sono stimate a 7 mld entro il 20 luglio e altri 5 entro metà agosto”, recita la bozza in cui viene chiesto il rafforzamento delle riforme, tra cui la reintroduzione dei licenziamenti collettivi e la revisione della contrattazione collettiva.

A sperare con forza in un’intesa è anche il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker: “Combatterò fino all’ultimo secondo per un accordo, e spero che lo otterremo”. “Sono qui per un compromesso onesto, lo dobbiamo a tutti gli europei che vogliono un’Europa unita e non divisa: possiamo raggiungere un accordo già questa sera se tutte le parti lo vogliono”. Così il premier della Grecia Alexis Tsipras al suo arrivo all’Eurosummit. Ma, secondo la cancelliera, Angela Merkel,  “i negoziati saranno durissimi, la valuta più importante che si è persa è la fiducia. Non ci sarà un accordo a qualunque costo, dovremo valutare se i vantaggi sono superiori agli svantaggi”.

IL PUNTO DELLA MATTINA

Nessuna svolta, sulla Grecia è stallo e la soluzione non sembra essere a portata di mano. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha cancellato il summit Ue a 28 e su Twitter ha scritto: “Ho cancellato #EUCO oggi. #Eurosummit inizierà alle 16 e andrà avanti fin quando concluderemo le discussioni sulla #Grecia”. E a certificare che la situazione sia tutt’altro che vicina alla traguardo finale c’ha pensato anche il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis entrando all’Eurogruppo alle 11: “La discussione è complicata, è improbabile che riceveremo oggi il mandato a negoziare. La riunione dei ministri potrà solo preparare l’Eurosummit dove ci saranno altre discussioni”. Perplessità anche dalla Finlandia: “Ho ancora molti dubbi, la strada per la definizione delle condizionalità è molto difficile”, è il parere del ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb, che ha spiegato che si sta provando a definire le condizioni che Atene dovrà rispettare per ottenere gli aiuti, ma sulla lista delle riforme che deve compiere prima dell’ok non c’è ancora consenso”. Matteo Renzi, invece, ha detto: “Non posso immaginare un’Europa senza Grecia. Non possiamo obbligare i cittadini italiani, francesi a fare le riforme e poi dare il messaggio che questo è fondamentale per noi, ma non per la Grecia”. Il maggiore ostacolo a un accordo è la carenza di fiducia”.