Green caos sul Pass vaccinale. Piovono polemiche e pure le multe. Controlli rafforzati, sanzioni a Milano e Treviso. Ma sulla rete e nelle piazze si continua a protestare

Non accennano a diminuire le polemiche intorno al Green pass, dopo le parole di lunedì scorso della ministra Lamorgese sui controlli e le relative sanzioni.

Green caos sul Pass vaccinale. Piovono polemiche e pure le multe. Controlli rafforzati, sanzioni a Milano e Treviso. Ma sulla rete e nelle piazze si continua a protestare

Non accennano a diminuire le polemiche intorno al Green pass, dopo le parole di lunedì scorso della ministra Luciana Lamorgese sui controlli e le relative sanzioni, la smentita del Garante della privacy, (secondo il quale anche i gestori di bar e ristoranti possono avanzare la richiesta di esibire ai clienti il documento d’identità, in contrasto con quanto appunto sostenuto dalla titolare dell’Interno), le difficoltà interpretative della circolare diramata dal Viminale con le conseguenti richieste di chiarezza da parte di pubblici esercenti, continuano anche le proteste dei sindacati della scuola, in rivolta contro l’obbligo della certificazione verde per il personale e soprattutto contro le pesanti sanzioni previste per chi non si adegua.

“Il Green pass è uno strumento a tutela della salute di tutti, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva”, ribadisce il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. E, a una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà del certificato, fioccano le prime sanzioni: a Milano, perché un cliente di una palestra utilizzava il pass di un’altra persona e a Treviso perché trovati senza certificato verde in una sala scommesse. Mentre le Forze dell’ordine si preparano ad intensificare i controlli in vista del Ferragosto, con particolare attenzione ai principali luoghi di villeggiatura, soprattutto in considerazione del fatto che le discoteche sono ancora chiuse e che di conseguenza aumenta il rischio di assembramenti in spiagge, strade o piazze della movida, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle norme anti-Covid – dal distanziamento all’obbligo delle mascherine al chiuso, fino alla verifica del Green pass – non accennano a placarsi anche le proteste, con gli appelli contro la “dittatura sanitaria” che rimbalzano da un social all’altro.

Nei prossimi giorni il popolo del “no Green pass” tornerà di nuovo in piazza, così come gli attivisti del movimento IoApro, da sempre contrari all’obbligo del certificato. Proteste che si affiancano alle perplessità delle categorie – dai presidi agli steward ai ristoratori – che non vogliono o ritengono di non poter gestire i Green pass.

Ragioni cavalcate dalla leader dell’opposizione Giorgia Meloni che si schiera apertamente dalla loro parte: “Hanno perfettamente ragione, il governo sta scaricando le proprie responsabilità su chi non ha i mezzi o l’autorità per fare da controllore” afferma la presidente di FdI in un’intervista al Corriere della Sera, ribadendo peraltro la sua posizione già nota. “È una normativa senza senso che sta compromettendo la stagione turistica, che non aiuta a superare l’emergenza e che crea problemi di privacy – insiste – Io sono contraria all’utilizzo del green pass per accedere alla vita sociale, perché non trovo né utile né giusto che i cittadini siano sottoposti a misure che, lo ricordo, sono in vigore con queste modalità solo in Francia. Lo ritengo dannoso per la nostra economia già compromessa e inutile per la gestione della pandemia”.

Immediata la replica da parte della maggioranza FdI governo con la vicepresidente del Pd e sottosegretaria al Mise Anna Ascani che parla esplicitamente di propaganda strumentale: “Mi sfugge quale sia la proposta alternativa di chi tra i politici come la Meloni rifiuta il Green pass. Chiudere tutto di nuovo? E in che modo questo aiuterebbe l’economia? In una fase così delicata non bisognerebbe mai cedere alla propaganda.