Guerra in Ucraina, le truppe di Mosca accerchiano Kiev. Si apre pure il fronte ovest. Nella notte forti esplosioni nella Capitale e a Dnipro

Guerra in Ucraina, l’avanzata russa in Ucraina procede, avvicinandosi sempre più a Kiev. Nella notte udite forti esplosioni a Dnipro.

Guerra in Ucraina, le truppe di Mosca accerchiano Kiev. Si apre pure il fronte ovest. Nella notte forti esplosioni nella Capitale e a Dnipro

L’avanzata russa in Ucraina procede (leggi gli articoli), avvicinandosi sempre più a Kiev. Mariupol, Kharkiv, Kiev e ora anche Lutsk nel nord ovest dell’Ucraina. Passano i giorni ma Vladimir Putin non sembra ancora sazio di questa violenta – quanto insensata – offensiva, anzi la situazione sembra precipitare sempre più come dimostra il fatto che ieri le sue truppe hanno aperto un nuovo fronte a due passi dal confine con la Polonia e quindi l’Unione europea.

Guerra in Ucraina, nella notte udite forti esplosioni a Kiev. Si combatte anche a Dnipro

Durante la notte nella capitale ucraina sono scattate le sirene dell’allerta aerea e il canale Telegram della città ha invitato i cittadini a recarsi nei rifugi. Stamattina i corrispondenti della Cnn hanno riferito di aver udito esplosioni a Dnipro, nella parte centro-orientale del Paese, alle porte di Kiev, dove sarebbero in corso combattimenti, e anche a Leopoli, Cherasky e Kharkiv.

Sembra incredibile ma questa nuova accelerata del conflitto, la quale sconvolge la parte ovest dell’Ucraina che fino a ieri era rimasta relativamente al sicuro, avviene proprio nel giorno in cui lo zar, evidentemente ridendo sotto i baffi, in mattinata aveva detto: “Ci sono stati alcuni positivi cambiamenti nei negoziati sull’Ucraina”.

Parole a cui ha risposto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dicendosi “sorpreso” perché “non c’è stato alcun passo avanti” e che sono suonate strane a tutti sin da subito. Insomma l’ennesima presa in giro di Vladimir che è stata smentita anche e soprattutto dalle notizie provenienti dal campo di battaglia dove le forze del Cremlino, senza alcun ritegno per i civili, hanno martellato l’intero Paese.

Già all’alba sono state colpite Lutsk e Ivano-Frankivs, entrambe poco distanti da Leopoli e quindi dal confine con la Polonia, con esplosioni che hanno devastato i rispettivi aeroporti militari, in cui hanno perso la vita almeno 4 militari ucraini. Entrambe le strutture, come precisano da Mosca, sono state bombardate con armi a lungo raggio ed alta precisione.

Un attacco chirurgico, almeno secondo la Russia, che evidentemente è servito a rendere inutilizzabili i due aeroporti così da consentire, almeno in linea teorica, l’avanzata delle truppe di terra anche in questa porzione di territorio. Tutte ragioni per le quali sono entrati in pre allarme tutti i Paesi dell’est Europa, Polonia in testa.

Attacchi che questa volta hanno colpito anche Dnipro, città dell’entroterra sul fiume Dnepr, nella parte centro-orientale dell’Ucraina. Qui i colpi dell’artiglieria avrebbero distrutto una fabbrica di scarpe, un asilo nido e un condominio in cui sarebbe rimasto ucciso un residente. Ma le cose peggiori, purtroppo, si sono viste ancora una volta a Kharkiv e Mariupol.

Guerra in Ucraina, Kharkiv e Mariupol le città più colpite dai bombardamenti russi

Quest’ultima, finita nella morsa delle forze di Putin, è senza dubbio la città in cui la situazione appare più complicata. Secondo il vicesindaco “i cadaveri sono ovunque” e che “oltre 1.200 corpi sono stati rimossi dalle strade e seppelliti nelle fosse comuni”. Un dramma senza fine che, purtroppo, potrebbe perfino peggiorare visto che dal Cremlino fanno sapere che la città portuale, a cui da giorni mancano acqua, elettricità e riscaldamenti, è ormai completamente accerchiata.

Sfortunatamente non va meglio neanche a Kharkiv, la seconda città d’Ucraina la cui sfortuna è di trovarsi al confine con la Russia, in cui continuano i raid che ieri hanno devastato l’istituto di fisica e tecnologia, sede di un reattore nucleare sperimentale. Nel frattempo a Kiev continuano le manovre di accerchiamento da parte delle forze armate russe e i bombardamenti da parte dell’aviazione che colpiscono i quartieri più periferici.

Una capitale che, ora dopo ora, vede avvincarsi l’inevitabile momento in cui inizierà la battaglia. Una città da cui non intende fuggire il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, convinto che “stiamo affrontando uno Stato terrorista” e deciso a spronare i suoi perché “questa battaglia si può vincere”.