Guerra preventiva alla Russia, il capo di Stato maggiore della Difesa sposa la linea di Cavo Dragone

Il capo di Stato maggiore della Difesa benedice le parole di Cavo Dragone su una postura più aggressiva davanti alla guerra ibrida di Mosca

Guerra preventiva alla Russia, il capo di Stato maggiore della Difesa sposa la linea di Cavo Dragone

Le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare della Nato, che aveva invitato l’Alleanza a una postura più aggressiva davanti alla guerra ibrida di Mosca, ricevono la benedizione del capo di Stato Maggiore della Difesa italiano. “L’ammiraglio è il primo consigliere del segretario generale della Nato. Quindi, quanto detto, riflette, in un certo senso, quello che tutti noi pensiamo. Una guerra preventiva è una sorta di comunicazione strategica”, ha detto il generale Luciano Portolano, in audizione alla Camera. “Se lo ha pubblicamente annunciato, credo sia stato un parere condiviso della componente politica dell’Alleanza”, ha precisato nel suo intervento. “Ritengo che le dichiarazioni dell’ammiraglio rientrino in una forma di risposta all’accesa attività ibrida cognitiva fatta dalla Russia, e non solo, nei nostri confronti”.

Il capo di Stato maggiore della Difesa benedice le parole di Cavo Dragone

Parole preoccupanti per il M5S. “Finché lo diceva un rappresentante della Nato è un conto, ma se l’affermazione è condivisa dal comandante operativo delle forze armate italiane sorge un problema di compatibilità con la nostra Costituzione che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali”, hanno dichiarato i parlamentari M5S Arnaldo Lomuti e Ettore Licheri.

“Per il 2025, il bilancio complessivo della difesa ammonta a 31,3 miliardi di euro, con una proiezione sostanzialmente stabile nel biennio successivo. Si tratta di una dotazione che conferma la traiettoria di crescita intrapresa negli ultimi anni, ma che va letta con attenzione. La crescita nominale è, infatti, concentrata prevalentemente nel settore investimento, mentre il settore esercizio – quello che alimenta la prontezza, l’addestramento e la capacità operativa quotidiana – resta ancora strutturalmente ipo-finanziato”, ha poi suonato la carica Portolano.

“Guardando al settore investimento, nello specifico, la legge di bilancio 2025 -2027 stanzia 35,094 miliardi di euro in 15 anni, articolati in 22,5 miliardi sul fondo investimenti della difesa e 12,594 miliardi sul bilancio del ministero delle Imprese e del made in Italy “, ha ricordato.

Una chiamata alle armi che sembra contagiosa in tutta Europa. I legislatori tedeschi sono pronti ad approvare 29 contratti di appalti militari per un valore record di 52 miliardi di euro la prossima settimana, nell’ambito dell’impegno del governo per trasformare le forze armate della Bundeswehr nell’esercito convenzionale più forte d’Europa.