Guzzetti spara sulle nuove Popolari. Pure l’anziano presidente della Cariplo contro la riforma

Nuovo attacco frontale alla riforma delle banche popolari. A far fuoco contro l’iniziativa del Governo, che attraverso il superamento del voto capitario punta a far entrare nel capitale degli istituti i grandi fondi internazionali, adesso è il potente presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. “La Fondazione non è minimamente interessata a mettere soldi nelle future Spa che nasceranno dalle banche Popolari”, ha detto l’ex politico democristiano passato da alcuni decenni al timone del sistema creditizio. Guzzetti ha ricordato che la Fondazione ha un importante investimento in Intesa Sanpaolo, che pesa per circa il 20% del totale, e non è interessata a investire in altre banche: “Non metteremo soldi in altre banche”, ha concluso, andando a rafforzare la fronda ormai vastissima che si oppone alla riforma.

LOTTA DI POTERE
Quella in corso è una vera partita di potere. Da una parte le attuali banche popolari governate da manager in sella da una vita (come Guzzetti, d’altronde) grazie al voto capitario (ogni azionista esprime in assemblea un voto, indipendenntemente dalle quote detenute. In questo modo si favoriscono i sindacati e la governance è blindata). Dall’altra parte il mercato, con i fondi che investono solo se pesano. Guzzetti a parte.