Hackerato il cellulare del Capo dello staff della Casa Bianca, Susie Wiles. I cybercriminali hanno avuto accesso ai suoi contatti e hanno inviato messaggi in suo nome a diversi membri del Congresso

Hackerato il cellulare del Capo staff della Casa Bianca. I cybercriminali hanno avuto accesso ai contatti e inviato messaggi a suo nome

Hackerato il cellulare del Capo dello staff della Casa Bianca, Susie Wiles. I cybercriminali hanno avuto accesso ai suoi contatti e hanno inviato messaggi in suo nome a diversi membri del Congresso

Il telefono personale di Susie Wiles, capo dello staff della Casa Bianca e figura di spicco nello staff elettorale di Donald Trump, è stato hackerato da un gruppo non identificato, che avrebbe utilizzato l’accesso ai suoi contatti per inviare messaggi a membri del Congresso e dirigenti aziendali fingendosi lei. La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal, che cita fonti informate sui fatti.

L’intrusione informatica non ha riguardato il telefono governativo, ma quello privato di Wiles. Secondo le ricostruzioni, gli hacker si sono serviti della rubrica per contattare interlocutori istituzionali e del mondo economico, ponendo domande sospette su Donald Trump e, in almeno un caso, avanzando una richiesta di trasferimento di denaro.

Alcuni destinatari si sarebbero insospettiti a causa del linguaggio anomalo utilizzato nei messaggi: più formale rispetto al tono abituale di Wiles e punteggiato da errori grammaticali. Il tentativo di impersonificazione è stato così smascherato prima che potesse causare danni più gravi.

Hackerato il cellulare del Capo dello staff della Casa Bianca, Susie Wiles. I cybercriminali hanno avuto accesso ai suoi contatti e hanno inviato messaggi in suo nome a diversi membri del Congresso

Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, l’FBI è al lavoro sul caso, ma non ritiene che dietro l’attacco vi sia uno Stato straniero. Tuttavia, si tratta del secondo episodio che coinvolge la stretta collaboratrice di Trump: già lo scorso anno, agenti iraniani avrebbero violato il suo account email, ottenendo l’accesso a un dossier riservato su J.D. Vance, allora candidato alla vicepresidenza.

Il nuovo incidente solleva interrogativi sulla sicurezza dei dispositivi personali anche per figure ai vertici dell’amministrazione statunitense, in un momento cruciale per la campagna elettorale in corso. Un rapporto conflittuale, quello tra i funzionari di Trump e le comunicazioni digitali, che nei mesi scorsi aveva fatto esplodere il caso shock della presunta fuga di notizie top secret avvenuta su Signal, costato il posto all’allora Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz.