I Cinque Stelle bocciano l’Italicum e rilanciano. Ecco la legge elettorale M5S: proporzionale, nessun premio di maggioranza e circoscrizioni piccole

La proposta sulla legge elettorale è arrivata in una mozione a firma Dieni, Cecconi, Cozzolino, Dadone, D’Ambrosio, Nuti e Toninelli. Ecco cosa prevede.

Era atteso da giorni e, finalmente, il Movimento Cinque Stelle ha calato l’asse per scaricare definitivamente l’Italicum. La proposta sulla legge elettorale è arrivata oggi in una mozione presentata da sette onorevoli pentastellati: Dieni, Cecconi, Cozzolino, Dadone, D’Ambrosio, Nuti e Toninelli.

La proposta M5S prevede proporzionale e nessun premio di maggioranza. Rappresentativa dei cittadini, quindi con preferenze e circoscrizioni medio piccole. Al centro della proposta un sistema elettorale con formula proporzionale, dunque, da applicarsi in circoscrizioni medio-piccole, spiegano i pentastellati “oltre a garantire rappresentatività e vicinanza agli elettori favorisce l’aggregazione fra le forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche più grandi ma coese e favorisce l’omogeneità interna dei partiti e dei movimenti disincentivando frantumazioni e scissioni”.

Non solo. A leggere la mozione dei sette deputati del Movimento 5 stelle, “un sistema elettorale con formula proporzionale da applicarsi in circoscrizioni medio-piccole, rispettando i voti che gli elettori esprimono sulla base delle liste locali, a livello nazionale evita di disperdere i seggi tra forze politiche troppo piccole e premia naturalmente le forze politiche maggiori, così favorendo l’emersione di una maggioranza parlamentare effettivamente voluta dai cittadini, a differenza di quella prodotta dagli artifici giuridici del premio nazionale previsto dal cosiddetto Porcellum e dal cosiddetto Italicum“.

LA BOCCIATURA – Secondo la mozione dei sette pentastellati, invece, “il meccanismo del premio subordinando l’elezione del Parlamento a quella del Governo produce un risultato antidemocratico e autoritario; la governabilitĂ  ottenuta col premio è una governabilitĂ  totalmente artificiale e quindi, paradossalmente, “instabile” e precaria perchè si fonda sull’illusione che investendo del potere una sola persona tutti i problemi siano sol per questo risolti. Mentre la governabilitĂ  costruita dal basso produce decisioni stabili, la governabilitĂ  imposta dall’alto produce decisioni immediate ma precarie, poichĂ© le leggi sono il frutto di decisioni solitarie di Governi appoggiati da un Parlamento privo di forza di rappresentanza reale”.