I contagiati da Coronavirus sono oltre 33mila, più di 4mila nuovi casi e 427 morti nelle ultime 24 ore. Servono medici in Lombardia e mascherine

Servono medici da mandare al fronte, soprattutto in Lombardia. Oggi, a Como, altri due camici bianchi, impegnati in prima linea a combattere il Coronavirus, hanno perso la vita. Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, ha riferito la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, sono 13 quelli che non ce l’hanno fatta dopo essere rimasti contagiati. Il governatore lombardo, Attilio Fontana, ha chiesto al Governo di fare ogni sforzo affinché arrivino nuovi medici, anche riarruolando quelli andati in pensione da poco. Servono per consentire il funzionamento degli ospedali da campo, in allestimento a Bergamo, Piacenza, Cremona e Crema. Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso della consueta conferenza stampa di questa sera, ha detto che la valutazione spetta al governo e che “nelle prossime ore ci saranno degli sviluppi”.

Continua a crescere, intanto, il numero dei contagiati: 33.190, con un incremento, rispetto a mercoledì, di 4.480 casi. Sono, invece, 4.440 le persone guarite, 415 in più, un numero giornaliero inferiore ai 1.084 di ieri. Le vittime sono 3.405 (numero superiore anche alla Cina), con un incremento di 427 nuovi decessi nelle ultime 24 ore. Ci sono anche circa 300 bambini contagiati, ma “non ci sono vittime né casi gravi”, ha spiegato il presidente della Società italiana pediatria Alberto Villani, aggiungendo che in caso di sintomi “va interpellato il pediatra” ma che “al momento il Coronavirus non rappresenta un problema per i bambini”.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 13.938 in Lombardia, 4.506 in Emilia-Romagna, 3.169 in Veneto, 2.754 in Piemonte, 1.622 nelle Marche, 1.422 in Toscana, 883 in Liguria, 741 nel Lazio, 605 in Campania, 522 in Friuli Venezia Giulia, 491 nella Provincia autonoma di Trento, 421 nella Provincia autonoma di Bolzano, 449 in Puglia, 321 in Sicilia, 366 in Abruzzo, 328 in Umbria, 209 in Valle d’Aosta, 204 in Sardegna, 164 in Calabria, 38 in Molise e 37 in Basilicata.

Le misure restrittive, ha ribadito il premier Giuseppe Conte, “stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere” ma non è ancora il momento di allentare le restrizioni, come consigliano anche gli esperti della Croce rossa cinese giunti a Milano, e dunque sarà inevitabile una proroga della chiusura di attività e scuole. Un tema, quello dell’attività didattica, su cui ieri è intervenuta anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, dichiarando che “tutto dipende dall’evoluzione dello scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”. “Sicuramente – ha assicurato Azzolina – verranno prese misure per gli studenti che devono fare gli esami di stato”.

Nelle ultime settimane, ha riferito la Protezione civile, sono stati effettuati 182.777 tamponi e presto, ha assicurato Borrelli, “tutte le regioni avranno i tamponi necessari e se servirà ne acquisteremo degli altri”. Il capo della Protezione civile ha firmato anche un’ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche: non servirà più recarsi dal medico di base ma basterà un codice da fornire in farmacia. “Da più parti – ha dovuto spiegare il capo del Dpc – ci giunge notizia di abbandono di animali domestici, in particolar modo cani. E’ una cosa assolutamente deprecabile, in nessun modo è stata dimostrata la possibilità di contagio animali-uomo”.

Il Governo è al lavoro anche sul fronte delle mascherine, con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che sta ultimando le procedure per acquistarne 100 milioni da un’azienda cinese. “Sono in contatto con il capo dell’Agenzia delle Dogane – ha spiegato Borrelli -, le mascherine se sono destinate agli ospedali vengono sdoganate immediatamente. Qualora ci fossero delle partite destinate ad altri fini verranno valutate e se l’esigenza è quella di destinarla ai nostri sanitari le requisiremo, come è stato già fatto”.