I dati Istat sull’inflazione a novembre 2022 confermano il record dal 1984

Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha commentati i dati Istat sull’inflazione a novembre 2022.

I dati Istat sull’inflazione a novembre 2022 confermano il record dal 1984

I dati Istat aggiornati sull’inflazione per il mese di novembre 2022 confermano cifre record che non venivano registrate in Italia dal 1984. La situazione economica che sta gravando sul Paese è stata commentata dal presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.

Istat, i dati sull’inflazione a novembre 2022 confermano il record dal 1984

“I prezzi del carrello della spesa accelerano” a novembre 2022. È il monito dell’Istat che, però, si è affrettata a precisare che l’incremento c’è “ma di poco”. E “se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi”, ha aggiunto l’Istituto nazionale di statistica commentando le stime preliminari relative all’andamento dei prezzi per il mese di novembre.

I dati, pur rivelandosi ancora critici per i consumatori, hanno evidenziato una frenata rispetto ai prezzi dei beni energetici. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha segnato un incremento pari a +11,8% su base annua, confermando quanto già emerso a ottobre 2022 e il record dal 1984. Su base mensile, invece, è stato osservato un aumento pari a +0,5%, a fronte del +3,4% di ottobre. Il carrello della spesa – ossia i beni alimentari, per la cura della persona e della casa –, invece, ha registrato una “modesta accelerazione” passando da +12,6% a +12,8%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, ancora, hanno visto una lieve flessione al ribasso diminuendo da +8,9% a +8,8%.

Trend in discesa per i prezzi in campo energetico

L’Istat, poi, ha sottolineato che l’inflazione “rimane stabile a causa degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa: da un lato rallentano i prezzi dei beni energetici non regolamentati che comprendono i carburanti (da +79,4% a +69,9%), degli alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%), dall’altro accelerano i prezzi degli energetici regolamentati, quelli che includono le tariffe per l’energia elettrica mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico (da +51,6% a +56,1%), dei beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%), degli altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%)”.

I dati su base annua, poi, rivelano che i prezzi dei beni sono leggermente diminuiti calando da +17,6% a +17,5% e restano stabili i costi dei servizi a +3,8% mentre si abbassa di poco il differenziale inflazionistico negativo tra i prezzi dei servizi e i prezzi dei beni che passano da -13,8% di ottobre a -13,7% di novembre. L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto soprattutto ai prezzi dei beni energetici regolamentati pari a +3%, degli energetici non regolamentati pari a +2,2%, degli alimentari lavorati pari a +1,5% e dei beni non durevoli pari a +0,6%. Risultano in contrazione per fattori stagionali, infine, i costi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona pari a -0,4% e dei Servizi relativi ai trasporti pari a -0,2%.

Dona commenta i dati Istat sull’inflazione a novembre 2022

I dati sull’inflazione aggiornati a novembre 2022 diffusi dall’Istat sono stati commentati da Massimo Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Dopo aver preso visione delle cifre diffuse, Dona ha osservato: “Il fatto che l’inflazione tendenziale non salga ulteriormente non deve trarre in inganno. L’inflazione è stazionaria solo grazie al calo dei carburanti, ma dal 1° dicembre, grazie al Governo Meoni, scatterà il rialzo di 10 centesimi delle accise su benzina e gasolio, 12,2 considerando l’Iva, con effetti nefasti sui prezzi – e ha aggiunto –. Le stime dell’associazione dicono che per prodotti alimentari e bevande analcoliche, che segnano un +13,6%, una famiglia pagherà in media 767 euro in più su base annua. Una batosta che sale a 1046 euro per una coppia con 2 figli, 944 per una coppia con 1 figlio. Nel caso delle coppie con 3 figli, poi, si ha una mazzata record di 1249 euro nei dodici mesi. Per quanto riguarda l’inflazione nel suo complesso, il +11,8% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 3.968 euro su base annua, di cui 2.125 per abitazione, elettricità e combustibili, 1084 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 3.682 euro. In media per una famiglia il rincaro è di 3.243 euro, 1.930 per l’abitazione, 797 per il solo carrello della spesa. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 4.459 euro, 1.287 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona”.

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