I decreti sicurezza di Salvini hanno creato insicurezza. Lamorgese: “Basta polemiche. Non abbiamo responsabilità. Il killer di Nizza non era segnalato ed è giunto a Lampedusa con uno sbarco autonomo”

“Responsabilità non ce n’è da parte nostra. I decreti sicurezza hanno creato insicurezza perché 20mila persone sono dovute uscire dall’accoglienza da un giorno all’altro, invece di rimanere sotto i radar della Polizia”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel corso di una conferenza stampa a proposito della vicenda dell’attentatore di Nizza (leggi l’articolo) e delle accuse lanciate dal leader della Lega, Matteo Salvini.

“Gli sbarchi – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, anche nell’anno precedente al mio mandato, sono stati 9mila. In questi mesi c’è stato certamente un numero più elevato di sbarchi, ma non dimentichiamo che siamo davanti ad una grande crisi economica della Tunisia, anche in relazione al Covid, che ha fatto cadere le possibilità di mantenimento sociale di quel territorio e reso più complicato”.

“Il killer tunisino di Nizza – aggiunge – non era stato segnalato né dalla Tunisia, né dall’intelligence. Era giunto a Lampedusa con uno sbarco autonomo. Casi del genere si erano verificati anche in passato. E allora io mi chiedo come mai forze di opposizioni che oggi si sono scusate con la Francia, a cui manifesto tutta la mia solidarietà, non hanno ritenuto di scusarsi in altri casi gravi che si sono verificati come gli attentati alla Metropolitana di Londra, al London Bridge o all’attentato alla Rambla del 2017. E’ il momento di fermarci con queste polemiche. Questo è un attacco all’Europa, perché non dimentichiamo che Lampedusa e l’Italia sono la porta d’Europa”.

“Continuo a chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno – ha commentato Salvini -, per evidente e palese incapacità. E’ sbarcato un mese e mezzo fa e poi scomparso. La domanda è ‘quanti altri sono scomparsi?’ Noi lo abbiamo chiesto. Da quella nave ne scesero 640, quanti sono ancora in Italia e quanti sono scomparsi? Per il momento abbiamo chiesto informazioni perché le chiede l’Europa. Quanti sono ancora sul territorio italiano e quanti sono scomparsi. Non penso – ha aggiunto il leader del Carroccio – che si sia radicalizzato in 15 giorni. Pretendo di avere nomi e cognomi di quanti sono in strutture italiane e quanti sono scomparsi, ma temo che siano alcune migliaia”.