Nessuna lezione sui migranti. Dopo lo scontro di ieri la Farnesina convoca l’ambasciatore francese. Aquarius verso Valencia

I primi migranti dell'Aquarius in viaggio verso Valencia. Francia e Spagna contro l'Italia. Salvini: il Governo ha alzato la testa

Dopo scontro di ieri con Macron sui migranti, la Farnesina ha convocato l’ambasciatore francese. “A seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri a Parigi sulla vicenda Aquarius, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha convocato questa mattina alla Farnesina l’ambasciatore di Francia in Italia”, fa sapere l’ufficio stampa della Farnesina.

Verso Valencia – È cominciato nelle prime ore del pomeriggio di ieri il primo trasferimento di circa 90 dei 629 migranti dalla nave Aquarius e una imbarcazione della Guardia  Costiera italiana. Altri 400 migranti saranno trasferiti più tardi. Sulla vicenda Matteo Salvini riferirà in Senato domani alle 11:15. Anche Aquarius, da ore ferma a largo dell’isola di Malta, andrà a Valencia, destinazione offerta ieri dal neopremier spagnolo Pedro Sanchez. Lo annuncia Sos Mediterranée.  A gestire la prima accoglienza sarà la Croce Rossa spagnola a gestire. L’arrivo della nave, condizioni del mare permettendo, è previsto tra venerdì e sabato. La Croce Rossa sta preparando gli alloggi e l’assistenza per i primi giorni. Successivamente si valuteranno i profili dei migranti, che potrebbero essere distribuiti sul territorio: Canarie, Aragona,  Castiglia, Paesi Baschi, Baleari e Catalogna sono fra le comunità che hanno dato disponibilità all’accoglienza. Nel pomeriggio di oggi è prevista una riunione di coordinamento a cui parteciperanno fra gli altri le autorità locali, le dogane, l’autorità portuale, una rappresentanza del governo spagnolo, esperti sanitari, Croce Rossa, Caritas. Intanto, il Viminale snocciola i numeri dei migranti sbarcati in Italia dal 1 gennaio 2018 fino a oggi: è nettamente in calo rispetto ai dati riferiti allo stesso periodo degli anni 2016 (-72,64%) e 2017 (-77,45%): ne sono arrivati 14.441 contro i 64.033 dello scorso anno e i 52.775 del 2016. Il numero dei migranti provenienti dalla Libia (9.832 nel 2018) è in calo dell’84% rispetto al 2017 e dell’81,37% rispetto a due anni fa.

Salvini: “Dall’Ue non vogliamo soldi” – Dall’Europa “non vogliamo soldi, ci interessa un aiuto concreto sulle migliaia di ricollocamenti che sono solo sulla carta e non sono effettivi”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini prima di entrare a Palazzo Chigi sottolineando che l’obiettivo deve essere quello di “ridurre le partenze e avere il nord del continente africano come paese di accoglienza e di selezione fra rifugiati veri e rifugiati  finti”.  Poco prima, su Twitter aveva scritto: “Non siamo più soli, c’è una responsabilità da condividere e sono contento che dopo anni di silenzio il governo abbia alzato la testa. Ora conto di andare in Libia entro la fine del mese, questa situazione va risolta direttamente nel continente africano”.

Toninelli: “Il business dell’immigrazione è finito” –  “L’Italia si fa carico di tutte le operazioni di salvataggio e, a norma di un regolamento sbagliatissimo di Dublino, di tutte le pratiche successive. Ringraziamo Sanchez, aspettiamo un segnale da Francia e da tutta Europa, perché sulle spalle dell’Italia, con risorse umane e finanziarie, grava un problema che non è solo nostro ma europeo”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5s) – in collegamento con TgCom24 – che ha rivendicato: “Il business dell’immigrazione con questo governo è finito”. Quanto alle tensioni presunte nel governo e nei Cinque Stele per la linea seguita sul caso Aquarius, Toninelli smentisce: “Lascio ai retroscenisti la creazione di dialoghi… C’è stata operatività immediata nella gestione dei richiedenti asilo che sono stati tutti salvati e assistiti. Da italiano ringrazio, e credo tutti gli europei dovrebbero farlo, la Capitaneria italiana che ha salvato le vite di tutti i richiedenti asilo. Sono stati salvati e assistiti e abbiamo fatto quello che il diritto del mare ci consente di fare, chiedere al porto più vicino che era Malta. Non ci ha risposto ma ci ha risposto poco dopo la Spagna”. E sulle spaccature nel M5s, con il caso del sindaco Nogarin che ha dovuto rimuovere un post su Facebook in cui offriva l’approdo di Livorno all’Aquarius, dice: “Sono talmente impegnato che di rispondere all’aria fritta non ho tempo e voglia. Ringrazio i sindaci italiani che hanno dato disponibilità. Sono le istituzioni più vicine ai cittadini, ma io al governo ho un altro piano istituzionale”.

Macron accusa l’Italia –  Emmanuel Macron, intanto,  punta il dito contro l’Italia parlando di  ‘irresponsabilità e cinismo’. A riferire le parole pronunciate dal capo dello stato in consiglio dei ministri è stato il portavoce del governo Benjamin Griveaux, rispondendo alla domanda di chiarimento di un giornalista. “Quando vi sostituite alle autorità libiche e prendete in carico una nave nelle acque territoriali libiche e quando si avvicina alle vostre coste non gli permettete di accostare si può parlare di irresponsabilità e cinismo”, ha dichiarato. Il portavoce ha quindi sottolineato la necessità di “dare prova di solidarietà”, ha ricordato che si tratta di “un tema di diritto internazionale”, ha detto che “non è il caso di creare un precedente”. “Bisogna dar prova di solidarietà, cosa che non ha fatto l’Italia”, ha affermato, parlando di “strumentalizzazione politica fatta dal governo italiano”. Il tema della crisi dei migranti, ha poi reso noto, sarà venerdì sul tavolo dell’incontro tra il primo ministro italiano Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron che lo accoglierà a Parigi. L’inquilino dell’Eliseo ha già parlato oggi con la Commissione Ue e si riserva di farlo anche con le autorità di Italia, Malta e Spagna. Griveaux ha anche voluto ricordare che se ogni paese in modo individuale cerca di fare fronte alla situazione della crisi dei migranti la risposta non può essere soddisfacente: è una situazione cui deve rispondere l’Europa in generale”, ha sottolineato, anticipando una prima proposta di Francia e Germania che prevede di dare più mezzi concreti a Frontex, da presentare in occasione del Consiglio Europeo. Sarebbe, ha concluso, un primo passo in direzione di un’auspicata autorità migratoria europea. Roma, per il momento, non risponde a Parigi attraverso canali ufficiali. “Proprio loro
parlano”, si e’ limitato a dire della Francia il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.

Conte irritato con Macron – “Forte irritazione” del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per le parole arrivate dal Presidente francese, tanto che si è valutata anche l’ipotesi di rinviare l’incontro con Macron di venerdì prossimo, che al momento risulta ancora confermato.

Flirt tedesco – Berlino non si associa a Parigi nella condanna dell’Italia, che anzi sembra trovare, questa volta, una sintonia con il governo tedesco. Fonti del Viminale raccontando di “una “lunga e cordiale telefonata tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il ministro dell’Interno, tedesco Horst Seehofer, in cui si è registrata una piena sintonia in tema di politiche di sicurezza e immigrazione”, e in particolare “in merito alla presentazione di una proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne anche al fine di non perdere ulteriore tempo. Il ministro Salvini – si legge ancora nella nota – ha accolto con piacere l’invito del ministro tedesco ad un prossimo incontro a Berlino”.  Salvini va d’accordo con Seehofer, meno con Merkel che punta su una risposta europea.

Tajani: “Consiglio Ue riparta da proposte Parlamento” – L’Ue, però, continua ad assistere inerte all’emergenza, reduce dal fallimento della riforma dell’accordo di Dublino: serve un accordo “solido”, ha spiegato il vice-presidente della Commissione europea, Frans Timmermans. “Questa vicenda ci ha mostrato che la migrazione riguarda gli esseri umani – ha detto il commissario Ue per l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos – i cittadini europei sono molto preoccupati per questi problemi. Nessuno crede che questa sia una responsabilità italiana o maltese o spagnola, ma è una questione europea che richiede una risposta europea. Serve una risposta europea strutturale”, ha aggiunto. L’Europarlamento se ne occuperà in vista del sul prossimo Vertice europeo del 28 e 29 giugno.  Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha  ricordato che l’Europarlamento ha già approvato una proposta di modifica di Dublino basata su una maggiore solidarietà tra Paesi membri e che va oltre il concetto oggi vigente di obbligo di richiesta d’asilo nei Paesi di primo approdo per i migranti che arrivano in Europa. Nel dibattito è emersa la possibilità di creare centri di accoglienza nei Paesi di transito e di considerare possibilità diverse dal sistema delle quote proposto dalla Commissione europea e inviso soprattutto ai Paesi dell’Est Europa, il cosiddetto blocco di Visegrad.

(Foto di Isabelle Ferro/SOS Mediterranee)