I resti della Chiesetta di Faè saranno demoliti. Si salvò dal disastro del Vajont ora l’Anas vuole abbattere tutto. Il proprietario annuncia barricate e si autodenuncia alla Procura di Belluno

Alcuni resti dell’antica chiesetta di Faè, nel comune di Longarone, scampati dal disastro del Vajont del 9 ottobre 1963, stanno per essere demoliti dall’Anas per fare spazio ad una variante sulla statale Alemagna, in vista dei Mondiali di Cortina 2021. A denunciarlo è il proprietario, Giovanni Battista Protti, autodenunciandosi alla Procura di Belluno dopo aver annunciato che domani tenterà in ogni modo di bloccato l’Anas. Protti ha detto che porterà trattori e altri mezzi per non far entrare le autorità. “Quel sagrato – ha detto Protti – è l’ultima testimonianza del Vajont in Comune di Longarone, oltre alla chiesetta di Pirago. Sin dal 2017 ho informato dello scempio che ci sarebbe stato e scritto a Anas, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia di Belluno e Comune di Longarone. Non ho ricevuto alcuna risposta. Procedo a un’auto-denuncia preventiva – ha scritto alla Procura – per quanto andrò a compiere. Signor Procuratore, ove l’impedire l’accesso comporti la violazione di precetti di rilevanza penale, desidero e sollecito che ella eserciti l’azione penale contro di me, per i reati che riterrà di configurare”.