I sindacati in piazza a Napoli nell’ultima tappa contro il governo Meloni. Landini lancia l’allarme: “La gente non ce la fa più”

I sindacati in piazza a Napoli sono arrivati per protestare contro l'esecutivo sui temi del lavoro. La terza tappa dopo Milano e Bologna.

I sindacati in piazza a Napoli nell’ultima tappa contro il governo Meloni. Landini lancia l’allarme: “La gente non ce la fa più”

I sindacati in piazza a Napoli sono scesi per protestare contro il governo Meloni. Si è trattata della terza tappa dopo quelle di Milano e Bologna con in testa sempre le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil. Possibile, poi, una futura agitazione generale sempre sulla tematica del lavoro.

I sindacati in piazza a Napoli nell’ultima tappa contro il governo Meloni

I sindacati sono scesi in piazza a Napoli per la terza ed ultima tappa sempre con l’obiettivo di affrontare la tematica del lavoro con il fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. “Una nuova stagione del lavoro e dei diritti” ha visto la terza manifestazione contro il governo Meloni indetta da Cgil, Cisl, Uil,  con i segretari generali, Maurizio Landini, Pier Paolo Bombardieri e Luigi Sbarra.

Nella città campana sono giunti in mattinata oltre 300 pullman, mezzi privati e treni speciali da Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. La Sardegna ha deciso di manifestare a Bitti, in piazza Asproni, collegandosi in diretta video con Napoli per il comizio conclusivo. La terza manifestazione si è posta il fini di “ottenere concreti risultati in materia di tutela dei redditi, riforma del fisco, occupazione, sicurezza sul lavoro, riforma del sistema previdenziale, politiche industriali e di investimento per un nuovo modello di sviluppo, con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione”.

Landini lancia l’allarme: “La gente non ce la fa più”

“Sciopero generale? Noi non escludiamo nulla, l’importante è che il governo cambi queste politiche, se questo non avviene, noi intendiamo proseguire, useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”, ha affermato Landini a margine della manifestazione. “Se non ci sono risposte, anche la partecipazione che c’è qui a Napoli ci dice che è il momento di andare avanti perché così la gente non ce la fa più”, ha aggiunto Landini. “Ci aspettiamo un cambio delle politiche, non solo dell’atteggiamento. Ci aspettiamo che, finalmente, si facciano scelte strutturali per aumentare i salari, per combattere l’evasione fiscale, per fare una vera riforma fiscale che riduca la tassazione sul lavoro e sui pensionati e c’è bisogno di superare la precarietà che è la vera piaga della nostra stagione e che colpisce in particolare i giovani e le donne – ha proseguito il leader della Cgil – Noi oggi siamo qui, a Napoli, proprio per dire che è il momento di unire il Paese, non di dividerlo. L’autonomia differenziata è la strada sbagliata, c’è bisogno che si fermino, che tornino indietro. C’è bisogno di creare investimenti e di fare sistema in questo Paese, a partire dalla sanità pubblica, dal riassetto del territorio, da politiche industriali che creino lavoro e sviluppo e per queste ragioni siamo qui e non abbiamo intenzione di fermarci oggi”, ha acontinuato Landini.