I soldi buttati della manovra

di Carmine Gazzanni

Ben 15 milioni per la Libia per via di un trattato tra Berlusconi e Gheddafi. Altri 6 milioni per la risistemazione di Chernobyl. Ulteriori 2 milioni di euro in aggiunta ai 69 già previsti per il semestre di presidenza Ue dell’Italia. Senza dimenticare i 12 milioni per i Giochi del Mediterraneo di Pescara e per i Mondiali di Nuoto di Roma sebbene siano eventi che si sono già tenuti rispettivamente nel 2005 e nel 2009. Insomma, tra le pieghe della legge di stabilità (approvata definitivamente ieri a Palazzo Madama) continuano a fioccare sorprese che lasciano non poco amaro in bocca, visto il periodo poco florido per le casse italiane.

Spunta la Libia
Nessun cenno a tali finanziamenti nei vari articoli che compongono la legge di stabilità. Bisogna arrivare all’allegato relativo ai finanziamenti pluriennali per capire cosa il nostro Stato si troverà a finanziare nel corso del 2014. Ed ecco che allora si scopre che ben 15 milioni di euro andranno a onorare l’accordo stipulato a Bengasi nel 2008 dagli allora leader Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi. Stiamo parlando del “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista”: un accordo internazionale che costerà alle casse italiane ancora 2 miliardi di euro fino al 2028 e che mira ad una cooperazione privilegiata tra i due Paesi. Già nel 2008, però, tale trattato provocò non pochi malumori. E ancora oggi sono tanti i coni d’ombra, soprattutto da un punto di vista economico. Ai forti finanziamenti pubblici italiani in territorio libico, infatti, fa da contraltare l’impegno a raggiungere un accordo per il pagamento dei crediti vantati da aziende nostrane. Peccato, però, che tanto la cifra quanto i tempi di pagamento siano stati totalmente indeterminati. Né, nel corso degli anni, è stato redatto un rapporto a riguardo. Come se non bastasse, nessun onere per la Libia per gli indennizzi dovuti agli italiani cacciati dallo stato nordafricano. Soltanto pochi giorni fa, d’altronde, è stato presentato un atto di governo che quantifica la spesa sostenuta per far fronte agli indennizzi in 200 milioni di euro.

C’è pure Cernobyl
Ma non è questo l’unico trattato internazionale che comporterà spese decisamente elevate nel 2014. Ulteriori 6 milioni di euro, infatti, sono previsti per finanziare il “Chernobyl Shelter Fund”, istituto che mira alla realizzazione di una struttura di protezione (“Shelter Implementation Plan”) che ‘seppellisca’ per sempre il reattore numero quattro della centrale nucleare. Anche per questo finanziamento, però, le domande che sorgono sono tutt’altro che secondarie, se pensiamo innanzitutto che tale istituto è finanziato da tutti i Paesi europei ad eccezione, però, della stessa Russia; e se pensiamo che l’accordo sia stato ratificato dal nostro Paese tramite un codicillo nascosto e inserito in un decreto che poco “c’azzecca” con Cernobyl dato che si occupa di “misure urgenti per la promozione dell’occupazione nonché in materia di Iva”.

I mondiali di nuoto di Roma
Ma non basta. Tra i finanziamenti pluriennali, infatti, spiccano ulteriori 12 milioni di euro per “impiantistica sportiva”. Bene, si dirà. Peccato però che le opere di cui stiamo parlando sono state finanziate, la prima volta, o per i mondiali di nuoto di Roma del 2009 o in altri casi addirittura per i Giochi del Mediterraneo di Pescara del 2005. Insomma, stiamo parlando di impianti che verosimilmente avrebbero dovuto essere inaugurati già otto anni fa e che, invece, se tutto andrà come si spera apriranno i battenti nel 2022. Tra altri nove anni.

Semestre Ue
Finita qui? Certo che no. Come già documentato da La Notizia (vedi il numero del 23 novembre), nella prima bozza della legge di stabilità, sono stati stanziati a vario titolo circa 69 milioni di euro per il semestre di presidenza Ue che da luglio sarà affidato al nostro Paese. Dal testo approvato alla Camera, però, si scopre che la somma iniziale è stata reputata insufficiente: ai 69 milioni, infatti, sono stati aggiunti ulteriori 2 milioni di euro “per lo svolgimento delle attività di comunicazione”.