I tagli infiammano i pompieri: sciopero nella Capitale. La protesta indetta contro il riordino del Corpo Nazionale che prevede la chiusura di molti distaccamenti

I pompieri infiammano la Capitale. E domani incroceranno le braccia davanti Palazzo Vidoni. L’obiettivo dei Vigili del Fuoco è chiaro. Lo sciopero, proclamato dall’Usb, è infatti indetto contro il riordino del Corpo Nazionale, che prevede la chiusura di numerosi distaccamenti in tutta Italia. Inoltre, i pompieri chiedono il rinnovo del contratto scaduto dal 2009, l’assunzione dei precari, sedi di servizio sicure e dignitose, adeguati mezzi di soccorso e una riforma della Protezione Civile che metta al centro la funzione dei Vigili del Fuoco.

DALLA SICILIA
Per dare voce alla richieste, una delegazione di Vigili del Fuoco partirà dalla Sicilia con i rappresentanti di ogni provincia ed il segretario regionale Giuseppe Musarra. “La Sicilia – ha spiegato Musarra – ha subito negli ultimi anni una regressione del dispositivo di soccorso senza precedenti, sia per il ridimensionamento del numero di operatori, che per i mezzi non rinnovati.” “A tutto ciò- ha continuato Musarra- va anche aggiunto un mancato supporto economico all’ambito logistico, dove le sedi sono diventate indecorose”.

LE ASPETTATIVE
Insomma, la situazione è drammatica. Ma è chiaro che le cose non potranno restare così all’infinito. Ai pompieri che lavorano per garantire sicurezza all’Italia non possono restare soltanto le promesse non ancora fatte dai politici. I servi dello Stato, che spesso muoiono tra le fiamme che cercano di spegnere, domani si attendono una prima vera risposta dal Governo. Ma dopo tante delusioni a crederci ormai sono pochi.