Identificati sedici infiltrati responsabili dei disordini nella Capitale. Tra loro ci sono ultrà e neofascisti. La Raggi condanna i nuovi barbari. E la Lamorgese assicura massima vigilanza

Sedici persone sono state fermate e denunciate. Questo il bilancio delle prime indagini sugli scontri avvenuti martedì sera in piazza del Popolo, a Roma, con estremisti neri e ultrà che hanno creato disordini scendendo in strada con la scusa del sostegno ai commercianti costretti a stringere la cinghia dopo l’ultimo Dpcm anti-Covid. Otto dei fermati sono infatti ultras e militanti di Forza Nuova, infiltrati nella manifestazione pacifica di commercianti e partite Iva. Tutti accusati di resistenza, violenza e danneggiamento. Sono stati dati alle fiamme anche diversi cassonetti dei rifiuti e sono state danneggiate due auto della polizia locale.

Agitatori professionisti presentatisi in piazza col volto coperto da bandane e passamontagna e che hanno esploso petardi e bombe carta, costringendo le forze dell’ordine a fare ricorso agli idranti. “Cassonetti rovesciati e incendiati, lancio bottiglie e bombe carta, scontri con forze ordine. Guerriglia tra strade Roma non è accettabile. È momento delicato e difficile: violenza non è soluzione. Nessuna tolleranza verso chi vuole soffiare su fuoco disperazione”, ha twittato la sindaca Virginia Raggi. I pm di Roma attendono ora un’informativa complessiva in relazione agli scontri avvenuti anche nella manifestazione precedente e gli investigatori stanno recuperando le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza delle zone oggetto delle devastazioni

“L’obiettivo comune deve essere quello di assicurare la tenuta sociale del Paese – ha dichiarato la ministra dell’interno Luciana Lamorgese in Senato – considerando anche che accanto alle civili proteste dei cittadini abbiamo assistito a inqualificabili episodi di violenza e guerriglia urbana. Si è trattato di episodi che hanno trovato soltanto occasionale pretesto nel malcontento. Tutti gli episodi hanno visto all’opera soggetti che nulla hanno a che fare con le categorie interessate dalle misure del governo”.

Particolare quest’ultimo oggetto di approfondimento ieri in sede di Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, che ha però escluso una regia unica sull’accaduto. “Le aggressioni e gli atti vandalici sono riconducibili – sottolinea il Viminale – a gruppi antagonisti di destra e di sinistra, a esponenti delle tifoserie ultras e a elementi della criminalità e non sono emersi evidenti elementi su una regia unica”. Approfondimenti sono stati avviati infine dal Copasir.