Il calo dei ricoveri mantiene il trend degli ultimi 7 giorni. I malati sono oltre 98mila. Più di 66mila in isolamento domiciliare. Ancora oltre mille nuovi contagi al giorno

C’è il segno meno nella colonna dei ricoveri. Tra contagiati, guariti e deceduti, il dato dei nuovi degenti continua, infatti, a mantenere il trend in diminuzione ormai imboccato da una settimana. Questo vuol dire, soprattutto, meno pressione sulle strutture ospedaliere in trincea contro il Coronavirus e un numero di pazienti – sempre più alto – che sta superando la malattia a casa, in isolamento e senza la necessità di supporto medico specializzato. I malati più gravi attualmente ricoverati nelle terapie intensive, secondo l’ultimo bilancio della Protezione civile, sono 3.497: -108 rispetto a giovedì, confermando la decrescita, costante, iniziata il 4 aprile scorso. Di questi, 1.202 sono in Lombardia, segnando un calo, in 24 ore, di 34 degenze, in un luogo dove si arriva quando il virus ha ormai aggredito i polmoni.

I contagiati dal virus Covid-19 sono complessivamente 98.273, con un incremento, sempre rispetto a giovedì, di 1.396 casi (erano 1.615). Un dato, quest’ultimo, come quello dei guariti, che risente molto del flusso dei risultati dei tamponi tra un giorno e l’altro. Il numero di pazienti negativizzati è pari, invece, a 30.455. Anche in questo caso, si può parlare di una progressione, lenta ma costante, del numero dei guariti: 1.985 in più rispetto a giovedì (erano 1.979). Le vittime sono 18.849 (tra queste ci sono anche 110 medici e 28 infermieri), con un aumento, rispetto a giovedì, di 570 decessi (erano 610). Degli oltre 98mila contagiati, 28.242 sono ricoverati nei reparti ordinari, con sintomi non importanti (-157 nelle ultime 24 ore) e 66.534 si trovano, invece, in isolamento domiciliare asintomatici o con sintomi molto lievi.

“I dati – ha detto nel corso della consueta conferenza stampa serale il capo della Protezione civile Angelo Borrelli – ci confermano il calo della pressione ospedaliera, iniziato ormai una settimana fa. Riguardo al trend generale di crescita dei contagi, mostra un incremento di 3.951 nuove persone contagiate rispetto a ieri (giovedì, ndr) che porta il totale dei casi a 147.577, comprensivo quindi sia delle persone attualmente positive e di quelle decedute e guarite”.

Cosa mostra la curva epidemica, in particolare in quest’ultima settimana, lo ha spiegato, questa mattina, il presidente il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: “La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita e questo è un segnale positivo ma non deve farci abbassare la guardia”. Il numero uno dell’Iss ha ribadito l’efficacia delle misure di contenimento che il Governo ha prolungato fino al 3 maggio con piccole eccezioni. “Le azioni intraprese sono importanti – ha confermato Brusaferro – ma non dobbiamo illuderci che la situazione si risolva. Le misure sono essenziali per mantenere la curva, quando sarà scesa, sotto la soglia di 1 per i contagi”.

Parlando del Sud, il presidente dell’Iss ha detto che “il quadro è positivo” perché i numeri “sia pure contenuti, sono in calo”. Per quanto riguarda Pasqua, Brusaferro è stato chiaro: “Non possiamo aggregarci. Uniamoci negli affetti, ma mantenendo il distanziamento. Le curve sono un segnale positivo, ma lo possiamo fare solo mantenendo le misure”. La Fase 2 per il numero uno dell’Iss dovrà essere su “scala nazionale, perché le zone del paese che oggi sono ‘bianche’, perché non hanno casi, se non stiamo attenti proprio al mantenimento delle restrizioni, possono diventare rapidamente ‘rosso intenso’ soprattutto nelle piccole comunità”.

Nel dettaglio (qui la mappa dei contagi): i casi attualmente positivi sono 29.530 in Lombardia, 13.350 in Emilia-Romagna, 11.576 in Piemonte, 10.647 in Veneto, 5.822 in Toscana, 3.301 in Liguria, 3.316 nelle Marche, 3.633 nel Lazio, 2.963 in Campania, 1.994 nella Provincia autonoma di Trento, 2.336 in Puglia, 1.398 in Friuli Venezia Giulia, 1.967 in Sicilia, 1.635 in Abruzzo, 1.317 nella Provincia autonoma di Bolzano, 752 in Umbria, 876 in Sardegna, 786 in Calabria, 602 in Valle d’Aosta, 279 in Basilicata e 193 in Molise.