Il caso Regeni diventa europeo. Pressing sull’Egitto di al-Sisi. Sì dell’Europarlamento alla risoluzione M5S-Pd. Ora verità sul ricercatore italiano e libertà per Zaki

Come auspicato nei giorni scorsi dal presidente della Camera, Roberto Fico, e dal ministro degli esteri Luigi Di Maio, ieri il Parlamento europeo ha dato il via libera alla risoluzione sulla violazione dei diritti umani in Egitto, in cui vengono citati esplicitamente l’uccisione di Giulio Regeni e la detenzione di Patrick Zaki. A fare pressione su Abdel Fattah al-Sisi, al fine soprattutto di fare una volta per tutte luce e giustizia sul sequestro e l’uccisione del ricercatore friulano, è così la stessa Ue.

BRUXELLES IN CAMPO. Con la risoluzione viene chiesta al Cairo “la liberazione immediata e incondizionata dello studente dell’Università di Bologna, Patrick George Zaki”. Viene inoltre chiesto all’Unione europea e agli Stati membri “di esortare le autorità egiziane a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie italiane” nel caso Regeni. Una risoluzione approvata con 434 voti a favore, 49 contrari e 202 astenuti. Per il Parlamento europeo, la ricerca della verità nel caso Regeni è un “dovere imperativo delle istituzioni nazionali e dell’Ue”. “Oggi il Parlamento europeo ha detto all’Egitto: nessun compromesso su verità, giustizia e diritti umani.

Vogliamo verità per Giulio Regeni, e che gli assassini vengano consegnati alle autorità italiane”, ha twittato il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli. E ha aggiunto: “Vogliamo che Patrick Zaki torni libero per riabbracciare i suoi familiari”. “Siamo di fronte ad una risoluzione importante, che va oltre il valore simbolico. Finalmente adesso abbiamo l’intera Europa che condanna il tentativo delle autorità egiziane di fuorviare e ostacolare i progressi nelle indagini sull’omicidio di Giulio Regeni e chiede alla Ue e agli Stati membri di esortare le autorità egiziane a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie italiane, ponendo fine al loro rifiuto di inviare gli indirizzi di residenza, come richiesto dalla legge italiana, dei quattro indagati segnalati dai pubblici ministeri di Roma”, hanno sostenuto i deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Esteri.

I parlamentari pentastellati hanno quindi specificato che nella risoluzione si chiede all’Egitto anche la liberazione immediata e incondizionata di Patrick Zaki a dimostrazione che, come affermato anche ieri dal ministro Di Maio, sui diritti umani non sono disposti ad arretrare”. “Dal Parlamento Europeo giunge veramente un’ottima notizia. Dopo questo voto l’Italia è meno sola in Europa e si compie un ulteriore passo in avanti sulla strada della verità e giustizia”, hanno concluso i 5S.

L’ALTRO FRONTE. Il Parlamento europeo ha anche chiesto agli Stati membri di imporre un embargo sulle armi e a valutare sanzioni individuali contro i responsabili delle violazioni. L’Europarlamento, più nello specifico, denunciando “il deterioramento dei diritti umani e la repressione dei difensori dei diritti”, ha condannato con forza “il rapimento, la tortura e l’omicidio nel 2016 del ricercatore Giulio Regeni” e l’arresto degli attivisti dell’Egyptian Initiative for Personal Rights, tra cui lo studente Zaki, arrestato lo scorso 7 febbraio. Sul caso Regeni, i deputati hanno anche aggiunto: “Deploriamo il tentativo delle autorità egiziane di fuorviare e ostacolare i progressi nelle indagini”.

La risoluzione, proposta dal gruppo dei Socialisti e democratici (S&D), Renew, Verdi e Gue, ha infine chiesto “un’indagine indipendente e trasparente su tutte le violazioni dei diritti umani nel paese, per assicurare che i responsabili siano chiamati a risponderne”, incoraggiando le istituzioni europee a “valutare la possibilità di adottare misure restrittive nei confronti di funzionari egiziani di alto livello responsabili delle violazioni più gravi”. Ed è stata esortata “una revisione profonda e completa delle relazioni dell’Ue con l’Egitto” che preveda anche “la limitazione degli aiuti dell’Ue”, condizionandoli ai “progressi nella riforma delle istituzioni”.