Il caso Richetti travolge il partito di Calenda

Una donna racconta a Fanpage di avere subito molestie da un senatore, “un uomo molto potente” che subito dopo avrebbe sporto denuncia contro di lei. Da qualsiasi parte la si guardi, è una brutta storia. Ci sono dentro forze dell’ordine che a loro volta adottano comportamenti inopportuni, ci sono messaggi (da verificare) indecenti per un politico che si definisce progressista e c’è un giornalismo che sembra non rendersi conto di come il tema sia delicato non solo per il caso specifico ma per l questione generale.

Il sexygate di Palazzo Madama, il senatore di Azione Matteo Richetti nega tutte le accuse. E intanto paga la presunta vittima

Le donne in Italia che vengono molestate non denunciano perché hanno paura di non essere credute, di essere esposte al pubblico ludibrio e di essere scandagliate. Il senatore di Azione Matteo Richetti si dice innocente. Il suo capo Carlo Calenda è garantista a metà: Richetti è innocente fino a prova contraria invece la donna è bugiarda fino a prova contraria. Un classico. Di certo la gestione della vicenda dimostra ancora una volta la compulsività di Calenda che dopo avere dato della “mitomane” alla donna è arrivato perfino a minacciare “giornalisti” e “scrittrici”.

Fanpage, querelata da Richetti, con il suo direttore Francesco Cancellato continua a dirsi tranquilla, sostenendo di avere verificato tutto. Ieri il quotidiano Domani ha pubblicato foto e nome della donna (seguito a ruota da tutti gli altri con tanto di foto in pose sexy) dicendo che la presunta vittima avrebbe già avuto processi (e una condanna) per atteggiamenti persecutori.

Fanpage scrive di avere tutelato la presunta vittima “perché, purtroppo, sapevamo cosa sarebbe successo se l’avessimo fatto: la sua vita privata sarebbe stata scandagliata, la sua reputazione infangata, il tutto per mettere in discussione la sua storia, per distrarre l’attenzione dal fatto in sé e rivolgerlo alla persona oggetto di presunte molestie”.

Si scopre che la denuncia di Richetti è stata archiviata (senza opposizione da parte del senatore) e che la presunta vittima sarebbe stata assolta e prescritta. C’è però una frase interessante che l’avvocato di Richetti ha detto a Fanpage su quell’incontro tra il senatore e la donna: “Qualcosa è andato storto”, dice.

Fanpage sottolinea “la violenza inferta, via social e a mezzo stampa” alla donna. Calenda parla di “polpetta avvelenata”. Per ora ne escono male quasi tutti ma, al solito, pagano le donne che avranno ancora meno voglia di denunciare.

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