Il caso Rocca sbarca in Regione

Dopo la Spagna pure l’Argentina chiede le dimissioni dalla presidenza della Croce rossa internazionale del neo governatore del Lazio Rocca.

Il caso Rocca sbarca in Regione

Dopo le critiche espresse dal presidente della Croce rossa spagnola Javier Senent Garcia per il doppio incarico di Francesco Rocca, il quale riveste sia il ruolo di governatore del Lazio che quello di presidente della Croce rossa internazionale, ora arrivano pure quelli della Croce rossa argentina.

Dopo la Spagna pure l’Argentina chiede le dimissioni dalla presidenza della Croce rossa internazionale del neo governatore del Lazio Rocca

Sembra proprio un periodo no per l’inquilino della Pisana che si trova a fronteggiare una polemica internazionale, ormai deflagrata anche in Italia con i consiglieri regionali di M5S che gli chiedono di rinunciare al doppio incarico, che gli sta creando “dispiacere” come ha scritto in risposta a Garcia in quanto minerebbe “i processi stabiliti dalla nostra Costituzione e potrebbe creare divisione all’interno del nostro Movimento”. Non solo.

Ma il presidente della Regione Lazio nega l’esistenza del presunto conflitto di interessi

Rocca smentisce l’esistenza del presunto conflitto di interessi in quanto chiese “alla segretaria generale” della Croce rossa internazionale “di fare una valutazione sulla base dei nostri testi statuari così da ottenere una consulenza legale (…) prima che accettassi la candidatura” a presidente del Lazio. Ebbene la risposta sarebbe stata positiva in quanto “legalmente non ci sono divieti chiari nei testi statuari, nelle norme elettorali, nel manuale del Consiglio e nemmeno all’interno del Codice di condotta del consiglio di amministrazione”.

Peccato che questa risposta a Garcia, inserita in una lettera che Rocca ha inviato a tutte le Società nazionali e ai membri del Consiglio direttivo della Croce rossa internazionale, non sembra aver chiuso il caso. Anzi ha convinto il presidente della Croce rossa argentina, Diego Tipping, a prendere carta e penna per scrivere un’altra lettera di fuoco di cui la Notizia ha preso visione. Un testo in cui si ribadisce “pieno sostegno” al presidente spagnolo e in cui si intende “rispondere alla lettera inviata dal Presidente Rocca che è l’unico responsabile della grave crisi istituzionale che stiamo attraversando”.

“Ciò che non è né comprensibile, né legittimo, è la sua ambizione personale nel voler mantenere entrambe le posizioni che sono assolutamente incompatibili” tra loro “per la natura di entrambe le istituzioni e per il grande carico di lavoro richiesto”. Ma l’affondo più duro è quello sul parere chiesto da Rocca all’ufficio legale. Secondo Tipping “è falso che durante questo processo il signor Rocca abbia ottenuto adeguata consulenza circa il presunto conflitto di interesse” perché si sarebbe rivolto “soltanto a persone che direttamente o indirettamente dipendono dalla Segreteria”.

Lo stesso poi smonta le giustificazioni del governatore del Lazio che si è detto di agire come ‘tecnico’ e non come ‘politico’. “Rocca nella sua lettera”, scrive Tipping, prova “a minimizzare la natura politica della sua posizione sottolineando la sua funzione” di tecnico “o dicendo che la sua candidatura è stata possibile grazie alla sua lista civica”. Ma ciò non è vero perché “il suo partito politico individuale ha ottenuto il 2% dei voti” mentre tutte le altre preferenze sono arrivate “da partiti politici tradizionali”. Tutte ragioni per le quali, come Garcia, chiede una riunione straordinaria dell’Assemblea generale per analizzare il caso.

Zuccalà (M5S): “Sarebbe doveroso che Rocca si dimettesse dal suo prestigioso incarico in Croce rossa”

Posizioni che trovano il pieno appoggio del consigliere regionale M5S, Adriano Zuccalà, che a La Notizia ha dichiarato: “Penso che sia assolutamente inopportuno per il Governatore Rocca mantenere ancora il suo ruolo da Presidente Internazionale delle Società di Croce rossa e Mezzaluna Rossa”. Questo perché “la Croce rossa è una realtà tra le più importanti a livello internazionale di volontariato in ambito sanitario, mentre circa il 70% del bilancio regionale è destinato proprio alla sanità. Due ruoli che vanno inevitabilmente a scontrarsi, senza aggiungere il fatto che lo stesso Rocca è anche l’assessore alla sanità avendo tenuto per sé stesso questa delega”.

Secondo il pentastellato “sarebbe doveroso che Rocca si dimettesse dal suo prestigioso incarico in Croce rossa, dedicandosi completamente alla Regione Lazio ed alla sua sanità” perché “dubito che da Presidente part-time possa svolgere questo compito efficacemente”.

 

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