Il Comitato nazionale di Bioetica pubblica il primo parere su eutanasia e suicidio assistito. Contiene sei raccomandazioni

Il Comitato Nazionale di Bioetica ha pubblicato il primo parere sul suicidio medicalmente assistito, distinto dall’eutanasia. Nonostante all’interno del Comitato i pareri siano difformi, il documento intende “svolgere una riflessione sull’aiuto al suicidio a seguito dell’ordinanza n. 207/2018 della Corte costituzionale”. Il riferimento è al caso di Marco Cappato e “alla sospetta illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale”. Nel testo ci sono diversi pareri dei componenti del Comitato, ma sei raccomandazioni comuni.

“Il Comitato – scrive il presidente Lorenzo d’Avack (nella foto) – è pervenuto alla formulazione di alcune raccomandazioni condivise, auspicando innanzitutto che in qualunque sede avvenga – ivi compresa quella parlamentare – il dibattito sull’aiuto medicalizzato al suicidio si sviluppi nel pieno rispetto di tutte le opinioni al riguardo, ma anche con la dovuta attenzione alle problematiche morali, deontologiche e giuridiche costituzionali che esso solleva e col dovuto approfondimento che esige una tematica così lacerante per la coscienza umana”.

Il Comitato, sottolinea ancora il professor d’Avack, raccomanda “l’impegno di fornire cure adeguate ai malati inguaribili in condizione di sofferenza; chiede che sia documentata all’interno del rapporto di cura un’adeguata informazione data al paziente in merito alle possibilità di cure e palliazione; ritiene indispensabile che sia fatto ogni sforzo per implementare l’informazione ai cittadini e ai professionisti della sanità delle disposizioni normative riguardanti l’accesso alle cure palliative; auspica che venga promossa un’ampia partecipazione dei cittadini alla discussione etica e giuridica sul tema e che vengano promosse la ricerca scientifica biomedica e psicosociale e la formazione bioetica degli operatori sanitari in questo campo”.