Il debito pubblico è alle stelle. A marzo +17,8 miliardi

Il debito pubblico a marzo è aumentato di quasi 18 miliardi rispetto al mese precedente. Ora è a quota 2.789 miliardi.

Il debito pubblico è alle stelle. A marzo +17,8 miliardi

Il debito pubblico a marzo è aumentato di 17,8 miliardi di euro rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.789,8 miliardi. Il dato emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia.

Il debito pubblico a marzo è aumentato di quasi 18 miliardi rispetto al mese precedente. Ora è a quota 2.789 miliardi

Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (31,3 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,4 miliardi) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (13,9 miliardi, a 29,4).

Il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 18 miliardi. Quello delle amministrazioni locali è diminuito di circa 0,1 miliardi

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 18 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.

Alla fine di marzo la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8% (dal 26,2% del mese precedente); quella detenuta dai non residenti era pari a febbraio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) al 26,6%. A marzo la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni.

La Commissione Ue stima che la crescita del Pil italiano nel 2023 si attesterà intorno all’1,2%

La Commissione europea, nelle previsioni economiche di primavera, ha stimato che la crescita del Pil italiano nel 2023 si attesterà intorno all’1,2%, in aumento rispetto allo 0,8% previsto nelle stime invernali. La crescita del Pil tricolore dovrebbe poi calare all’1,1% nell’anno successivo (in lieve aumento rispetto all’1% contenuto nelle precedenti stime ma comunque il più basso dell’eurozona). Nell’Eurozona la crescita sarà invece dell’1,1% nell’anno in corso e dell’1,6% nel 2024.

Il capitolo delle previsioni economiche Ue di primavera dedicato all’Italia evidenzia che “il tasso di inflazione dovrebbe moderarsi al 6,1% quest’anno, grazie al calo dei prezzi dell’energia, e scendere ulteriormente al 2,9% nel 2024”. Questo a fronte, si legge ancora, di un deficit all’8% nel 2022, in calo rispetto al 9% nell’anno precedente, che continuerà a diminuire al 4,5% nell’anno in corso, così come il rapporto debito/Pil, previsto in calo dal 144,4% del 2022 al 140,3% entro il 2024.