Il Governo cavalca gli ultimi dati Istat: più fiducia di imprese e consumatori. Mai così alta da 13 anni

I dati Istat di settembre parlano di un netto miglioramento delle fiducia di imprese e consumatori. Speriamo bene. L'indice del clima di fiducia si attesta a 112,7 mentre ad agosto si era fermato a 109,3. Insomma un balzo in avanti notevole.

I dati Istat di settembre parlano di un netto miglioramento delle fiducia di imprese e consumatori. Speriamo bene. L’indice del clima di fiducia si attesta a 112,7 mentre ad agosto si era fermato a 109,3. Insomma un balzo in avanti notevole. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi),  invece, sale a 106,2 da 103,9 mostrando progressi in tutti i settori.

LIVELLI CHE NON SI VEDEVANO DA OLTRE 10 ANNI
Quello raggiunto a settembre è livello più alto da oltre 13 anni. Perché per trovare un livello superiore ai 112,7 punti occorre andare addirittura a marzo 2002 quando l’indice si assestò a 114,4. In progresso ci sono tutte le stime delle componenti della fiducia in primis quella economica (a 143,2 da 133,1 di agosto) ma anche quella personale, corrente e futura. Per trovare, invece, un indice più alto delle fiducia delle imprese di deve andare a novembre 2007. Dati che hanno innescato subito lo scontro a colpi di tweet tra il Pd, che cavalca l’onda dei dati prendendosene i meriti, e le associazioni dei consumatori che parlano di dati irreali. Secondo Federconsumatori  “i rilevatori dell’Istat, dall’isola di Antigua, emettono l’ennesimo report del tutto fuori luogo sulla fiducia dei consumatori. Fiducia invece dal Codacons: “Il dato sulla fiducia dei consumatori, che risulta la più alta degli ultimi 13 anni, rappresenta un vero e proprio “tesoretto”, di cui il Governo deve fare buon uso, evitando di sperperare propensioni positive e aspettative di famiglie e aziende. “I numero positivi diffusi oggi dall’Istat sono importantissimi perché hanno ripercussioni dirette sulla propensione all’acquisto da parte dei cittadini – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Una maggior fiducia dei consumatori sul futuro a breve termine porta infatti le famiglie a non rimandare più le spese in attesa di periodi migliori, con benefici per l’intero sistema economico. Ovviamente il Governo deve fare la sua parte, considerando i dati Istat sulla fiducia dei consumatori come un vero e proprio tesoretto da cui partire per un definitivo rilancio del paese” – conclude Rienzi.