Il Governo costretto in extremis a riscrivere la Manovra

La Manovra approda in Parlamento. Meloni costretta ad ammettere che è stato necessario rivedere il testo della legge di bilancio.

Il Governo costretto in extremis a riscrivere la Manovra

La Manovra approda oggi in Parlamento ma Palazzo Chigi è stato costretto, in extremis, a modificare il testo prima che giunga sul tavolo del presidente Mattarella.

La Manovra approda in Parlamento. Meloni costretta ad ammettere che è stato necessario rivedere il testo della legge di bilancio

Il Governo, a termine di un vertice a Palazzo Chigi, afferma che “è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori”.

“Il Governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare”

Come previsto, ha fatto sapere ancora il Governo, “oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento, dopo il necessario drafting e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato”. “Le forze di maggioranza – prosegue la nota – hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti. Il Governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza e opposizione”.

Bombardieri: “È una vergogna. Abbiamo proclamato 8 ore di sciopero articolate su tutto il territorio nazionale”

“È una vergogna” ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando di quanto prevede la Manovra in merito alle pensioni. “Noi siamo abituati a dire quello che pensiamo e per questo abbiamo proclamato 8 ore di sciopero articolate su tutto il territorio nazionale” e in cinque giornate (Centro, Nord, Sud, Sicilia e Sardegna), con manifestazioni che potrebbero tenersi il 17 novembre a Roma, il 24 a Milano e il primo dicembre a Taranto.

“Il consolidamento del taglio del cuneo fiscale non è un aumento. È come Totò che provava a vendere la Fontana di Trevi. Tra le buste paga di gennaio e dicembre non cambierà nulla”, ha rimarcato Bombardieri. Sulle pensioni “hanno peggiorato la riforma Fornero, rischiamo di arrivare al 30% della penalizzazione, si toccano i diritti acquisiti e si peggiora, se possibile, anche Ape social”.

Alla domanda se si prevede di incontrare la premier Giorgia Meloni, “non vediamo spesso la premier – ha risposto Bombardieri – l’abbiamo incontrata solo due volte, con quattro minuti di tempo a disposizione. Aveva detto che ci avrebbe incontrato dopo i tavoli con gli altri ministri: per ora non è successo ma noi rimaniamo sempre pronti al confronto”.

Licheri: “Dal governo solo approssimazione e incompetenza”

“Il 16 ottobre scorso Giorgia Meloni annunciava in pompa magna l’approvazione della manovra in CdM. ‘Approvata in poco più di un’ora a dimostrazione dell’unità di vedute della maggioranza’, diceva la premier. La verità invece è che nella maggioranza regna la totale confusione e a due settimane da quell’ennesimo annuncio, della legge di bilancio non c’è nemmeno l’ombra” ha detto, invece, la senatrice M5S Sabrina Licheri.

“In questi giorni – ha aggiunto l’esponente M5S – si sono susseguite bozze su bozze, mentre all’interno dell’esecutivo volano gli stracci tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega. Ma è mai possibile che anche sulla legge più importante dell’anno, mentre il Paese vive mille difficoltà, questo governo sia in grado soltanto di litigare? Ci avevano raccontato di essere ‘pronti’: noi non ci avevamo creduto sin dall’inizio, ma mai avremmo immaginato un tale livello di approssimazione e incompetenza. Mentre nel governo pensano litigare o a coltivare i propri tornaconti, a pagare il conto sono sempre gli italiani”.