Il Governo proroga le misure antivirus fino al 31 luglio. Sono 5 le regioni con un indice ancora superiore ad 1. Speranza: “Persistono rischi non teorici ma concreti”

“Persistono rischi non teorici ma concreti che muovendoci con grande prudenza possiamo ridurre sensibilmente, ma mai azzerare del tutto. Sono rischi che le nostre rilevazioni settimanali mettono chiaramente in evidenza pur dentro un quadro nazionale che, anche questa settimana, rileva un indice Rt inferiore ad 1”. E’ quanto ha detto al Senato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a proposito dell’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus. “A seguito di diversi piccoli focolai – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – che si sono manifestati in questi ultimi giorni sono passate da 1 a 5 le regioni con un indice superiore ad 1 (Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Lazio) e conviviamo con piccole catene di contagio di cui non sempre è nota l’origine”.

“Siamo a rischio di importare il nuovo Coronavirus da cittadini che vengono da fuori”, ha aggiunto ancora Speranza, o da cittadini italiani che rientrano, così l’attenzione è massima anche verso gli sbarchi di migranti contagiati come sta avvenendo in Calabria e Sicilia. “Il governo intende adottare un nuovo Dpcm – ha annunciato poi il ministro della Salute – che proroga le misure vigenti fino al 31 luglio, le principali sono: l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, l’obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, il divieto di assembramenti, le sanzioni penali per chi viola la quarantena, il divieto di ingresso o quarantena per paesi extra-Ue e controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine”.

“La scuola – ha detto ancora Speranza – è una delle attività a maggior rischio e per questo motivo dobbiamo concentrare ogni attenzione sulle riaperture di settembre. Il personale scolastico sarà sottoposto a indagine sierologica, è allo studio un modello di test molecolari a campione per tenere sotto controllo la popolazione studentesca. Ogni misura di divieto di ingresso in Italia è una decisione che assumiamo con dolore ma sono scelte necessarie. L’Italia vuole isolare il virus, non i paesi colpiti nei confronti dei quali riconfermiamo la massima disponibilità di aiuto e cooperazione. Siamo al lavoro per corrispondere positivamente alle tante richieste di aiuto che ci giungono da nazioni in difficoltà. L’Italia farà la sua parte. Nessuno si salva da solo. Un virus globale si batte con la forte cooperazione internazionale”.

“Abbiamo scelto la linea della massima prudenza: il divieto di ingresso e transito in Italia – ha specificato ancora il ministro della Salute nel corso del suo intervento nell’Aula di Palazzo Madama – riguarda ad oggi chi nei 14 giorni antecedenti ha soggiornato e transitato in 13 Paesi. Aggiorneremo costantemente la lista. Per tutti gli arrivi dai paesi extra-Ue ed extra-Schengen abbiamo confermato la quarantena per 14 giorni”.