Il Governo rinuncia alla procedura accelerata contro la Calabria. Il Tar esaminerà sabato il ricorso presentato per fermare l’ordinanza con cui la Santelli ha riaperto bar e ristoranti

L’avvocatura dello Stato, per conto del Governo, ha rinunciato alla procedura accelerata davanti al Tar di Catanzaro nel procedimento aperto contro la Regione Calabria per l’ordinanza della presidente Jole Santelli (nella foto) che consente il servizio ai tavoli, se all’aperto, per bar e ristoranti. Ad annunciarlo Il presidente del Tar ha quindi fissato per sabato alle 9.30 l’udienza collegiale che esaminerà il ricorso. Per i legali della Regione il ricorso deve essere discusso davanti alla Corte costituzionale e non al Tribunale amministrativo della Calabria. “Si tratta – ha spiegato l’avvocato Oreste Morcavallo – di una contrapposizione tra poteri dello Stato che può essere decisa solo dalla Corte costituzionale in base all’art. 134 della Costituzione”.

Lo scontro, nato all’indomani dell’emanazione del Dpcm sulla Fase 2, vede da una parte il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, promotore del ricorso, e la governatrice Santelli che ieri ha ringraziato il popolo calabrese, anche se i dati epidemiologici – ieri i positivi al Coronavirus in Calabria erano ancora 1.118 -dovrebbero portare la giunta regionale a riconsiderare la riapertura totale. Su 37.390 tamponi eseguiti nella stessa regione 36.272 sono risultati negativi. Stabile invece il dato dei decessi: 88. A complicare la situazione, però, potrebbero esserci i rientri soprattutto dalle Regioni settentrionali. In totale, infatti, sono circa 400 i calabresi che faranno rientro nell’arco delle 24 ore, in regione, utilizzando il treno come mezzo di trasporto.

“L’Avvocatura dello Stato – riferisce lo stesso organo – ha accolto la sollecitazione del Presidente del Tar di addivenire in tempi molto brevi ad una decisione collegiale, anche di merito, della causa, tenuto conto dell’importanza e della delicatezza dei valori in gioco. A questo fine ha accettato di rinunciare ai suoi termini a difesa, confidando nella piena fondatezza del ricorso proposto e della sussistenza dei motivi d’urgenza, così consentendo la fissazione della preannunciata udienza straordinaria del 9 maggio”. Nella nota l’Avvocatura dello Stato sottolinea, inoltre, che la decisione “è funzionale ad ottenere una decisione stabile nel più breve tempo possibile, così da potere garantire ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese una risposta certa e univoca sui tempi e le modalità della ripresa delle attività”.