Il M5S chiede al governo di rinegoziare il Patto di stabilità, la mozione in Aula alla Camera nella settimana del 21 maggio

Nella settimana del 21 maggio sbarca nell’Aula della Camera la mozione di censura a prima firma Conte sul Patto di Stabilità.

Il M5S chiede al governo di rinegoziare il Patto di stabilità, la mozione in Aula alla Camera nella settimana del 21 maggio

“Chiediamo al governo di rinegoziare questo Patto perché gli effetti sono devastanti per la nostra economia e per il nostro welfare”. Sono state queste le parole con le quali Francesco Silvestri, capogruppo M5S a Montecitorio, ha commentato la calendarizzazione della mozione M5S di censura del Patto di Stabilità, a prima firma del leader Giuseppe Conte, per la settimana del 21 maggio.

“C’è bisogno di investimenti soprattutto in area sanitaria. Invece questo Patto comporta tagli che l’Italia non può permettersi”, ha spiegato. “Siamo rimasti profondamente delusi, e lo dico da cittadino, perché – ha detto Conte – avrei voluto un governo che in Europa si battesse come un leone per la riforma del Patto di stabilità. Invece abbiamo avuto un governo acquiescente, che ha accettato il Patto franco-tedesco, che ci impone tagli da 13 miliardi all’anno: significa smantellare il sistema di welfare”.

La scure del Patto di stabilità

Secondo lo studio della Confederazione europea dei sindacati (Ces) che si basa sui calcoli del prestigioso think tank Bruegel, la riforma potrebbe costringere l’Italia a tagli annuali al bilancio tra lo 0,61 per cento e l’1,15 per cento del Pil. Questo dipenderà dal tipo di piano di rientro del debito che il nostro Governo concorderà con Bruxelles, ossia se un piano di 4 anni o uno di 7 anni. Nel primo caso, il taglio annuale, calcola la Ces, sarebbe di 25,4 miliardi. Nel secondo caso scenderebbe a 13,5 miliardi. E che il nuovo Patto richiederà “sforzi significativi” al nostro Paese lo ha riconosciuto anche ieri la Corte dei Conti nel corso della sua audizione in Parlamento.