Il miracolo di Poste Italiane

Bilancio record per Poste italiane. Contributi positivi da tutte le aree di business del gruppo guidato da Del Fante.

Il miracolo di Poste Italiane

Quando Matteo Del Fante approdò alla guida di Poste Italiane, nel 2017, neppure gli analisti più ottimisti arrivarono a immaginare che sei anni dopo il Gruppo avrebbe toccato un risultato operativo (ebit) di 2,3 miliardi, cioè più del doppio di quel momento. Con i risultati del 2022, presentati ieri, il Gruppo ha consolidato una crescita senza sosta, che a questo punto lascia spazio a prospettive di miglioramento senza più limiti.

Bilancio record per Poste italiane. Contributi positivi da tutte le aree di business del gruppo guidato da Del Fante

Oltre che far decollare tutti gli indicatori economici, Del Fante e il condirettore generale Giuseppe Lasco hanno arricchito di iniziative il business dell’azienda, fino al recente ingresso nel mercato dell’energia. Nuovi settori che hanno tutti contribuito positivamente alla crescita del risultato operativo nel 2022 (+24,1% rispetto all’anno precedente).

I ricavi totali sono stati 11,9 miliardi di euro, con un aumento del 6% sul 2021

I ricavi totali sono stati 11,9 miliardi di euro, con un aumento del 6% sul 2021, e se si pensa a quanto sia piccola la marginalità su ogni singola operazione di sportello, che si tratti del pagamento di un bollettino o di un finanziamento ai tassi più competitivi di molte banche, questo vuol dire che l’azienda è oggi una delle più profittevoli al mondo nel suo settore e non solo.

Scendendo più nello specifico, l’utile netto è di 1,51 miliardi, pari al doppio del livello del 2017, quando si attestava a 0,7 miliardi. I ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione sono rimasti sostanzialmente stabili a 3,7 miliardi di euro, grazie alla resilienza dei ricavi di corrispondenza e pacchi. I ricavi dei servizi finanziari sono aumentati del 3,9%, a 5,8 miliardi. Ottima la performance dei servizi assicurativi, sia nel ramo vita che in quello dei danni, con ricavi in crescita del 15,7% a 2,2 miliardi.

Solido poi il contributo derivante dai pagamenti e dal mobile, in crescita del 30% su base annua, a 1,1 miliardi, più che raddoppiati rispetto al 2017. É ancora presto, invece, per i primi dati sulla nuova offerta dell’energia, che però sta già riscontrando il favore dei clienti.

25,7 milioni le identità digitali rilasciate

Impagabile il servizio allo Stato e ai cittadini. Un ruolo che Poste Italiane ha esercitato al massimo livello nei giorni più bui della pandemia. Oggi invece si contano 25,7 milioni di identità digitali rilasciate, pari a 14 volte il livello del 2017, a conferma del ruolo determinante del gruppo nell’accelerare la transizione al digitale dell’italia.

Cosa c’è da attendersi da un’azienda con questi numeri per i prossimi anni? A meno di avventure sul fronte politico – i vertici di Poste sono sotto rinnovo – il percorso è previsto in crescita anche nel 2023 grazie a trend favorevoli e alla visibilità sulla base dei costi. Un’ottima notizia per lo Stato e gli azionisti, per i quali è stato proposti un dividendo in rialzo nel 2022 a 0,65 euro (+10% anno su anno) sostenuto dalla forte performance finanziaria e dalla maggiore visibilità sul 2023.

Del Fante, anche nel confronto con gli analisti, ha espresso soddisfazione per la completa attuazione del Piano strategico “Deliver22”, ma ancor di più per il percorso che sta trasformando Poste Italiane da operatore logistico tradizionale in una piattaforma di distribuzione omnicanale, in linea con l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2030.