Il Punto di Mauro Masi. Tra Google e l’Unione europea si rischia un durissimo scontro: ecco perché

La Commissione Ue starebbe per comminare una multa record a Google oltre ad imporre una serie di vincoli all’operatività di Big G

Secondo voci ricorrenti da Bruxelles (voci peraltro autorevolmente riportate anche dal New York Times di lunedì 19 giugno) la Commissione UE starebbe per comminare  una multa record a Google oltre ad imporre una serie di vincoli all’operatività di Big G per rendere più efficace la concorrenza almeno nei 28 Paesi dell’Unione. La super multa scaturirebbe dall’esito di tre inchieste aperte contro il gigante californiano: la prima proprio per ostacoli alla concorrenza, la seconda sul funzionamento di Android – il notissimo software della compagnia per il mobile – e una terza per alcuni prodotti pubblicitari di Big G. Sembra che Google non sia troppo preoccupata dalla multa,  per quanto grande possa essere, bensì  avrebbe timori per i vincoli alla propria  operatività. E su questo si prepara a dar battaglia a tutti i livelli fino alla Corte Europea di Giustizia. La posizione di Big G è sempre quella: l’attuale “posizione dominante” (ammesso che esista)  non è frutto di accordi monoplastici o di un illecito cannibalismo di mercato ma è il risultato di un prodotto nettamente superiore a tutti gli altri. Vedremo cosa accadrà; se nascerà davvero  una guerra tra Big G e la UE e se soprattutto tutto ciò avrà un qualche riflesso sui consumatori in termini di costi e/o di qualità dei servizi.

Nelle otto nazioni più ricche del mondo, quelle con il Pil più alto, 1,75 miliardi di persone non sono connesse, e di queste 1 su 3 vive in grandi centri urbani. Il dato emerge da uno studio della Wireless Broadband Alliance (Wba) per la seconda giornata mondiale del Wi-fi, proclamata dalla stessa Wba, per lo scorso 20 giugno.

Gli otto Paesi sono Usa (78,4 milioni non connessi, il 24% della popolazione), Regno Unito (8,4 milioni, 13%), Germania (10,7 milioni, 13%), Russia (39,3 milioni 27%), Giappone (20,2 milioni, 16%), India (853 milioni, 68%), Cina (649 milioni, 47%) e Brasile (90,6 milioni, 43%). Tra le grandi città, Delhi e San Paolo sono quelle con il maggior numero di cittadini non connessi, pari rispettivamente a 5,3 milioni (29%) e a 4,3 milioni (36%). Sul fronte opposto, a Londra solo il 7% non è connesso (625 mila persone), a New York il 19% (1,6 milioni) e a Mosca il 17% (2,1 milioni).

La considerazione che si può trarre da questi dati e che la mancanza di connessione con la Rete non è – come troppo spesso viene detto – un problema che riguarda esclusivamente le aree rurali e i Paesi in via di sviluppo ma è, al contrario, un tema che riguarda, eccome, anche i Paesi maggiormente industrializzati.