Il Quirinale: Parlare di grazia per Berlusconi è segno di analfabetismo istituzionale

“Queste speculazioni su provvedimenti di competenza del capo dello Stato in un futuro indeterminato sono un segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale”. Così ambienti del Quirinale in merito all’ipotesi di un’eventuale grazia a Silvio Berlusconi, ventilata oggi da un quotidiano nazionale. Le speculazioni, spiegano gli stessi ambienti, “danno il senso di una assoluta irresponsabilità politica che può soltanto avvelenare il clima della vita pubblica”.

Il quotidiano a cui è stata data dal Quirinale questa secca risposta è Libero che, nell’edizione di oggi titolava: “Grazia a Silvio, ci sta anche Letta”. Nell’articolo si affermava che la proposta sarebbe venuta da Napolitano stesso, che ne avrebbe discusso con Letta.

Immediata la risposta del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro: “Libero ribadisce la propria linea: fonti vicine al Quirinale, altrettanto credibili, confermano che l’ipotesi grazia è sulla scrivania del Colle. Impossibile, però, parlarne ora perché il rischio di condizionare l’attività politica e giudiziaria da qui al 30 luglio è alto. Nel caso, Napolitano studierà la pratica solo dalla sera del prossimo 30 luglio”.