Il Recovery fund è l’unica risposta europea in grado di dare una scossa all’economia. Conte: “Sarò in Parlamento prima dell’accordo definitivo”

“L’unica risposta possibile ed efficace è una risposta europea ambiziosa in grado di dare una forte scossa all’economia del continente. Lo sforzo italiano è divenuto un consenso a 27 sul riconoscimento del recovery fund come misura necessaria per superare una crisi straordinaria”. E’ quanto ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa urgente alla Camera in vista del prossimo Consiglio Ue.

“Ritengo doveroso – ha aggiunto il presidente del Consiglio – fornire un aggiornamento al Parlamento in vista del consiglio europeo. Anche se non rientra nel perimetro di questa informativa confermo che il governo vuole farsi trovare pronto per i finanziamenti e già in questi giorni ha avviato un confronto per elaborare un piano di rilancio”.

“Quando il progetto italiano avrà una fisionomia competa – ha detto ancora Conte – il governo verrà in Parlamento pronto ad accogliere proposte e suggerimenti. Questo perché le risorse che verranno messe, non potranno essere gestite dal governo in carica come un tesoretto ma è evidente che occorre la collaborazione e condivisione di tutti”. Al momento, ha spiegato il premier, “manca la proposta formale di un quadro finanziario pluriennale da Michel e l’incontro avrà una natura solo consultiva per fare emergere convergenze e dissensi. Prima di un accordo definitivo sarò in Parlamento per chiedere il vostro voto alla luce proposta formale dell’Italia”.

“Bisogna trarre lezione dalla crisi attuale – ha proseguito il premier – e cogliere l’opportunità storica della crisi per affrontare nodi che impediscono all’Italia di non farsi trovare resiliente davanti a crisi di questa portata. L’Italia sta finalmente e faticosamente uscendo dall’emergenza ma non possiamo permetterci di tornare allo status quo precedente alla crisi”.

“In queste settimane – ha detto Conte – sono in gioco la reputazione, un miglior futuro dell’Europa e dei suoi stati membri. E’ il momento di agire con spirito di piena coesione anche sul piano nazionale perché la sfida non rechi all’Italia il doppio danno di vederla perdere la sfida europea e quella, forse più difficile, di vedere riformare alcune criticità. Coesi in Italia per cogliere subito e per intero l’opportunità che l’Europa offre a se stessa e ai Paesi più colpiti dal Covid. Questo spirito auspico caratterizzi il dibattito politico italiano in questa fase cruciale per la futura generazione”.