Il regalo di Debora Serracchiani: 3 milioni ai politici già in pensione. Benefit non dovuto per gli amministratori friulani. Ma arriva l’aiutino della Regione

Il regalo di Debora Serracchiani: 3 milioni ai politici già in pensione. Benefit non dovuto per gli amministratori friulani. Arriva l’aiutino della Regione

Come spesso accade, il principio è più che condivisibile; è l’abuso che poi storce quanto di buono era stato pensato. E così capita che, se una norma della Regione Friuli-Venezia Gulia consente agli amministratori, siano essi sindaci, presidenti o consiglieri di provincia o regione, di godere di una maggiorazione del 35% sullo stipendio qualora la rinuncia al loro lavoro originario avesse determinato una perdita del guadagno, la stessa viene usata anche da chi è già in pensione. Insomma, maggiorazione sulle indennità senza che ce ne sia la minima ragione dato che non c’è alcuna perdita economica essendo la pensione fissa.

Una situazione surreale, denunciata tempo fa, nel silenzio assoluto, da tre parlamentari di Alternativa Libera (Tancredi Turco, Aris Prodani e Walter Rizzetto, nel frattempo transitato in Fratelli d’Italia). Nella lettera dei tre, indirizzata tra gli altri alla presidente del Friuli, Debora Serracchiani, e all’ex ministra Maria Elena Boschi, si denunciava anche un caso limite: nel Comune di Porcia (Pordenone), l’assessora comunale Anna Iacono, essendo già in pensione, non aveva mai goduto del benefit. Avendo saputo, però, che il sindaco di Pordenone, nella sua stessa posizione, invece godeva della maggiorazione, ha ben pensato di fare domanda non solo per accedere al vantaggio economico, ma anche di chiedere “tutte le somme maturate nel quinquennio precedente oltre ad interessi e rivalutazione monetaria”. E cosa mai sarà stato deciso? Ovviamente di “restituire” quanto chiesto dall’assessora Iacono. Peccato però che da qui la polemica che ne è nata, ha trascinato la questione fino alla Corte dei conti che ha sottolineato come tutto dipendesse da una legge regionale del 2011 che, ovviamente, urgeva modificare. E, infatti, la Regione ha immediatamente approvato un emendamento, peraltro votato da tutti i partiti, in occasione dell’assestamento del bilancio 2014. E cosa dice il codicillo? Che la maggiorazione non si applica a chi è già in pensione, ma “gli amministratori degli enti locali che hanno percepito, prima dell’entrata in vigore della presente legge, la maggiorazione delle indennità di funzione anche se è titolare del trattamento di quiescenza […] mantengono quanto già acquisito”. Per un conto totale di 3 milioni negli ultimi cinque anni. Chapeau.

Tw: @CarmineGazzanni