Il Superbonus esiste ancora, cosa cambia nel 2024 e quali altri bonus edilizi convengono di più

Il Superbonus è stato ridimensionato, ma esiste ancora: come cambierà nel 2024 e quali bonus edilizi sono altrettanto (o più) convenienti.

Il Superbonus esiste ancora, cosa cambia nel 2024 e quali altri bonus edilizi convengono di più

Il governo ha messo nel mirino il Superbonus. Mentre la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo definisce una “truffa”, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sostiene che costi ancora oggi allo Stato 3,5 miliardi di euro al mese.

Il Superbonus, però, non è stato del tutto superato e oggi esiste ancora, seppur ridimensionato. Lo sconto del 110% è stato eliminato da quest’anno, sostituito da una percentuale del 90%. A gennaio scatterà un nuovo taglio, al 70%, che potrebbe rendere più convenienti altri bonus edilizi. Vediamo, quindi, cosa succederà con il nuovo anno e cosa conviene maggiormente.

Come cambia il Superbonus nel 2024

Nel 2024 la percentuale del Superbonus verrà tagliata, sulla base di quanto stabilito proprio dal governo Meloni. Si passa al 70% e poi si scenderà ulteriormente, al 65%, nel 2025. Per il 2024 il Superbonus verrà riservato solamente ai condomini, mentre per le villette termina a fine 2023.

Chi ha avviato i lavori – completandone almeno il 30% – entro il 30 settembre del 2022 deve quindi completare la spesa entro fine 2023. Stesso discorso vale per chi ha avviato i cantieri nel 2023 con i criteri del quoziente familiare. Resta il Superbonus pieno per le zone colpite dai terremoti dal 2009 in poi e per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. 

Superbonus ridimensionato, resta il Sismabonus

Resta, inoltre, il Sismabonus. Fino al 31 dicembre del 2023 ci sarà la detrazione del 50% per un massimo di 96mila euro in cinque anni. La detrazione sale al 70-80% in caso di riduzione del rischio sismico di una o due classi e per le parti comuni degli edifici condominiali raggiunge l’80% o 85%. 

Il bonus barriere architettoniche: perché e quando conviene

C’è poi il bonus barriere architettoniche, che rischia di diventare più conveniente essendo pari al 75% dell’importo. E permette, inoltre, il ricorso allo sconto in fattura o alla cessione del credito senza limitazioni. Si può anche recuperare in cinque anni. 

Per accedere è necessaria una dichiarazione che attesti il superamento e l’eliminazione delle barriere. Vale per il montaggio di ascensori, rampe e montacarichi, ma può valere anche per la sostituzione di infissi e la ristrutturazione dei bagni.