Il tennis italiano vale oro. Anche fuori dal campo

Ricavi per la Federazione italiana tennis in continua crescita. Raccolti i frutti di 20 anni d’investimenti.

Il tennis italiano vale oro. Anche fuori dal campo

Per il tennis italiano è un momento d’oro. Non solo per la vittoria in Coppa Davis (che mancava da quasi 50 anni) o i trionfi di Jannik Sinner che ha chiuso la stagione da numero 4 del mondo, dopo la finale delle Atp Finals di Torino. I successi non sono casuali. E arrivano dopo due decenni di investimenti sulle strutture e sui grandi eventi. Così oggi il giro d’affari del tennis italiano è da record: si è passati dai 17 milioni di euro del 2003 ai 170 milioni del 2023. Un aumento del 900%. Così come sono saliti i tesserati, passando dai 130mila del 2001 ai 493mila del 2022.

Ricavi per la Federazione italiana tennis in continua crescita. Raccolti i frutti di 20 anni d’investimenti

La federazione guidata da Angelo Binaghi intanto si è estesa, aggiungendo il padel. Qualche dato ci dà l’idea del momento d’oro del tennis italiano. Guardando il bilancio preventivo 2023 della federazione si nota che dal tesseramento si attendono 16 milioni. Dagli eventi, poi, deriveranno ben 109 milioni di ricavi, in crescita rispetto ai 90 del 2022. Ci sono gli sponsor istituzionali, da cui entreranno 2,7 milioni, a cui aggiungere i 930mila euro dai fornitori ufficiali. Non mancano i contributi da Sport e Salute per 14 milioni.

Risultati – sportivi ed economici – che sono frutto anche degli investimenti. Come quelli su Supertennis, la tv che trasmette in chiaro partite praticamente tutti i giorni. Anche di tornei prestigiosi, come avvenuto quest’anno con gli Us Open, un traguardo storico. Non a caso proprio la Federazione definisce la tv come un “importante ed efficace strumento di promozione” che ha portato un aumento “sia dei tesserati che della partecipazione ai tornei” negli ultimi anni. Il successo deriva anche dai grandi eventi.

Dalle Atp Finals agli Internazionali, sono altissimi gli incassi da biglietti e sponsor così come il giro d’affari

Le Atp Finals di Torino, con un impatto sul territorio da 230 milioni, 22 milioni derivanti dai biglietti e un giro d’affari da 70 milioni. Ci sono state le Next Gen di Milano, la Coppa Davis a Bologna, ma soprattutto gli Internazionali di Roma. Nel giro di 20 anni i ricavi sono passati da 1,6 a 22,5 milioni. L’edizione 2023 è stata da record: i biglietti venduti sono passati dai 235mila del 2022 a 298mila. Complice anche l’estensione del torneo (praticamente due settimane invece di una). L’impatto è stato stimato in 490 milioni di euro.

Tutto perfetto? Non proprio, qualche problema c’è. Almeno per gli spettatori che si trovano di fronte a costi proibitivi dei biglietti. Sono lontani i tempi in cui l’accesso al ground giornaliero costava 15-20 euro. Già oggi, a più di sei mesi dal torneo del 2024, i posti per i campi centrali superano i 70 euro e per il ground siamo intorno ai 40. Il tennis è sempre più uno sport popolare, ma con prezzi tutt’altro che popolari.