La legge ‘salva Ilva’ non viola la Costituzione. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, respingendo le questioni di legittimità sollevate dai giudici di Taranto. Due le ordinanze che la Consulta ha dovuto esaminare, una del gip di Taranto, Patrizia Todisco, l’altra del Riesame della città pugliese: in entrambe si sosteneva che il decreto e la legge sull’Ilva violavano diversi articoli della Costituzione – tra cui quello sul diritto alla salute e quello sull’indipendenza della Magistratura – nella parte in cui prevedono che lo stabilimento tarantino possa proseguire l’attività produttiva e la commercializzazione dei prodotti, nonostante i provvedimenti di sequestro disposti dall’autorità giudiziaria. La Corte Costituzionale ha giudicato “in parte inammissibili e in parte non fondate” le questioni di legittimità costituzionale presentate dai magistrati di Taranto: la decisione è arrivata dopo 4 ore di camera di consiglio dei giudici presieduti dal vice presidente Gaetano Silvestri.
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